Aumentare i Guadagni di un Blog Ottimizzando i Link

Talvolta inserire dei link all’interno di un post può diminuire la percentuale di click sui banner ed eventuali lead o sale dei network di affiliazione. Limitando i collegamenti esterni negli articoli alle sole fonti di approfondimento può contribuire ad aumentare i guadagni.

Monitorando le statistiche di Adsense e dei network di affiliazione che uso per la gestione pubblicitaria dei miei spazi, mi sono reso conto che la presenza o meno di link all’interno degli articoli, o per meglio dire la giusta scelta, può fare la differenza in termini di conversioni.

Questo perchè tempo fa ho notato all’interno di un mio post che i banner di Adsense riportavano la pubblicità di un sito da me segnalato con un link come fonte di approfondimento. Ho provveduto immediatamente alla rimozione.

Il motivo mi pare ovvio: se io ho il link ad un sito che è presente anche negli ads di Google, gli utenti interessati all’argomento potrebbero cliccare su quello, piuttosto che sulla stessa fonte contenuta nei banner. Con il rischio di perdere click e ridurre le entrate derivanti dalla pubblicità.

In un primo momento non ci ho dato molto peso; poi ho voluto fare un esperimento ed ho tolto (talvolta sostituito o cambiato di posto) i link all’interno di un gruppo di articoli.

Il risultato è stato al di sopra delle aspettative: rispetto ai mesi precedenti (nonostante nel periodo estivo c’è stato un calo di visite e di click) la percentuale di guadagni generati dai post in questione si è quasi raddoppiata. Chiaramente non mi riferisco ad articoli in tema con le vacanze, poichè in questo caso l’aumento sarebbe normale e quindi la statistica risulterebbe falsata.

Aumento dei click in assenza di link
Perchè i click aumentano col diminuire dei collegamenti all’interno della pagina? In perfetto stile marzulliano, mi sono posto la domanda ed ho provato anche a darmi una risposta. Se non ci sono link in un post, le uniche risorse esterne di approdondimento diventano i banner. Quanto più i banner sono attinenti e fluiscono in maniera naturale all’interno dei contenuti, maggiori sono le probabilità che l’utente sia portato a compiere l’azione desiderata.

Se invece un visitatore mentre legge un articolo trova un link di approfondimento e si precipita a consultare la nuova risorsa, c’è il rischio che non torni indietro o che venga distratto da ulteriori contenuti presenti nella nuova pagina in cui è atterrato.

La conseguenza è che si rischia di perdere un utente che magari avrebbe stazionato ancora a lungo sulle nostre pagine e magari avrebbe generato un click, un lead, un sale, ecc.

Per evitare che ciò accada, ritengo sia meglio far aprire in una nuova finestra eventuali link a risorse esterne.

In tal modo l’utente continuerà ad avere nel suo browser la pagina con l’articolo del nostro blog.

Tornando al discorso dei link, chiaramente i banner testuali sono molto più adatti in queste circostanze. Tengo a precisare che con questo non intendo dire affatto che bisogna quasi mimetizzare la pubblicità per generare confusione negli utenti. Piuttosto fare in modo che il navigatore non sia distratto o perda il filo riguardo ciò che sta leggendo.

Purtroppo anche c’è da considerare il fatto che talvolta sono proprio i link di approfondimento a dare una maggior autorevolezza agli articoli. Possono infatti approfondire l’argomento aiutando l’utente ad attingere ad un numero maggiore di informazioni, il che è ben visto dai motori di ricerca.

Che cosa fare allora, rimuovere i collegamenti riducendo la qualità dell’articolo, oppure lasciarli rischiando di abbassare il ctr e i proventi che derivano dalla pubblicità? Io ho optato per una via di mezzo che si sta rivelando un’ottima alternativa.

Dopo aver scritto un contenuto e trovate le fonti di approfondimento, mi assicuro che le stesse non facciano parte di siti web che hanno (o potrebbero avere) in piedi campagne pubblicitarie con Adword o altri network pubblicitari. Dopodichè faccio di volta in volta la scelta che ritengo più adeguata.

Posso decidere di approfondire direttamente il tema trattato allungando l’articolo senza inserire alcun link esterno, oppure in alternativa segnalare la risorsa indicando il titolo o il nome del sito senza collegamento ipertestuale.

In alternativa, se il link è inseribile, faccio attenzione (quando possibile) affinchè sia posizionato ben distante dagli Ads.

Infatti un’altro fattore che può aumentare il click trough riguarda l’area in cui vengono inseriti gli eventuali link all’interno di un contenuto: quanto più i collegamenti sono lontani dal punto in cui sono posizionati i banner, tanto più aumentano le probabilità che un utente clicchi sulla pubblicità.

Conclusioni
Come tutti ben sappiamo, ciò che funziona bene per un blog non è detto che vada altrettanto bene per qualsiasi altro. Vista però la semplicità con cui tale tecnica può essere sperimentata, credo valga la pena di provare. In fin dei conti, qualora i risultati non dovessero soddisfare le aspettative, si può sempre tornare alla condizione precedente.

Certo è che i link all’interno di un articolo meritano sicuramente un’attenzione maggiore.



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