Risparmiare soldi con il boicottaggio
La migliore tecnica per risparmiare e forse creare un mondo migliore, è sicuramente il boicottaggio.
Se non sei d’accordo con il modo in cui operano certe aziende ad esempio, non dare loro il tuo denaro.
I tuoi soldi sono il tuo voto.
Quando si danno a una società, si sta avallando il modo di operare della stessa, come dire: sono d’accordo con te.
Un boicottaggio personale forse non può modificarne il comportamento, ma almeno non si diventa complici di una causa che non si condivide.
Sono certo che nel piccolo, molta gente ogni giorno si comporta in questo modo, boicottando negozi, imprese, prodotti e industrie con cui non si è d’accordo, oppure da cui si è rimasti delusi.
Ci si sente però, tante piccole gocce nel mare.
Eppure il mare, siamo noi: i consumatori; mentre le aziende sono solo le gocce.
Abbiamo un grande potere, quello di scegliere.
Dal bar al giornalaio, all’ipermercato, alla banca, a tutto ciò che ha a che fare con l’impiego del nostro denaro.
Ed è stato proprio iIl potere di scegliere di tante piccole gocce d’acqua ritrovatesi su Facebook, a creare negli states il gruppo Move your money: sposta i tuoi soldi.
L’ aggregazione di risparmiatori riunitisi attraverso il social network, ha proposto di spostare i soldi dai conti correnti dei colossi bancari verso piccole banche locali che magari adottano etiche più vicine alla gente operando al servizio della comunità.
Boicottare, in pratica, i colossi finanziari mondiali artefici della crisi economica globale.
Gli stessi colossi bancari che poi hanno chiesto e ricevuto aiuti dai governi.
Tutto questo in favore delle banche più piccole, selezionate tra quelle che si sono adoperate per supportare la collettività.
L’idea prende vita poco prima di Natale quando tre amici, tre piccole gocce d’acqua, riuniti attorno a un tavolo discutevano sulle possibili strategie da adottare per contribuire a limitare il potere delle grandi banche e magari creare un più sano, stabile, e sostenibile sistema finanziario.
Le tre piccole gocce d’acqua, in poco meno di un mese, hanno ricevuto attraverso Facebook, Twitter e l’apposito sito web, il consenso di migliaia di seguaci e attirato l’interesse dei media di tutto il mondo.
Tante piccole gocce d’acqua trasformate in un fiume in piena capace di far risparmiare denaro boicottando, per iniziare, i colossi finanziari ritenuti scorretti.
Per il futuro, si spera ed auspica, esteso anche alle aziende di cui non si condivide l’operato a prescindere dal campo d’azione.
Venendo a conoscenza del gruppo di consumatori statunitense, ho fatto una riflessione riguardo la decisione presa in questi ultimi tempi dall’Amm. delegato Fiat Marchionne di chiudere definitivamente gli stabilimenti di Termini Imerese.
Probabilmente la vicenda, se anche qui in Italia ci fosse un folto gruppo di move your money intenzionati a boicottare la Fiat non comprando più le sue auto, assumerebbe un carattere diverso e forse, il Signor Marchionne sarebbe costretto a rivedere le proprie “irrevocabili” scelte.
In fondo, nel 2009, la Fiat ha venduto solo 165.000 vetture in Italia.
Un numero irrisorio se paragonato ai milioni di consumatori che con poco sforzo, se uniti, potrebbero avere in mano il potere di affossare anche una casa automobilistica.
Ne vedremmo di certo delle belle.
Speriamo che l’onda non tardi ad arrivare fino a noi, seguendo la rotta tracciata negli states da Move Your Money Movement.
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KDeP
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