Tassa sulle separazioni coniugali introdotta con la manovra correttiva dei conti pubblici: bisogna pagare un contributo unificato quando si presenta domanda di separazione. Balzello dai 37 agli 85 euro in base al tipo di procedura scelta (consensuale o giudiziale).
Ovviamente le spese legali sono a parte; in tal modo la separazione dei coniugi viene equiparata alle altre cause civili, abbattendosi ancora una volta sui ceti più deboli della società.
Infatti nella maggior parte dei casi in cui avvengono le separazioni, si tratta di persone a basso reddito che, oltre a ritrovarsi con il matrimonio che va in rotoli, si vedono anche costrette a pagare per espletare la parte burocratica del procedimento.
Balzello previsto anche per chi desidera che su propri documenti torni ad esserci la scritta celibe: bisogna sborsare altri 37 euro.
La nuova norma introdotta, elimina uno dei pochi procedimenti che fino ad ora si potevano effettuare in tribunale senza pagare niente.
Gettito previsto nelle casse statali: circa 10 milioni di euro visto che, secondo le ultime stime, ogni anno ci sono in Italia oltre 100 mila separazioni e più di 60 mila casi di divorzio.
Vero è che c’è bisogno di fare cassa, ma sembra iniquo speculare sulle famiglie, anche quando queste si stanno sgretolando.
Anche perchè il problema non è solo la tassa, ma il fatto che bisogna pagare anche un avvocato ed aspettare dei tempi biblici se paragonati a quelli della maggior parte degli altri paesi europei.
In Gran Bretagna ad esempio, separazione e divorzio tra non molto si potranno fare letteralmente in tempo reale, grazie all’ausilio di internet.
Tornando alla tassa italiana sulla separazione, le disposizioni che obbligano i coniugi che stanno per separarsi al pagamento è contenuto nel coma 6 dell’Art 37 del Decreto sviluppo 2011 (Disposizioni per l’efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie).
Ad ogni modo, per le coppie che decidono di ricorrere alla separazione simulata per risparmiare, è ancora conveniente anche se dovranno sobbarcasi la spesa de contributo unificato.
Per fortuna c’è modo di fare separazione e divorzio all’estero spendendo poco, ed è una pratica sempre più in voga proprio perchè riduce i termini e permette di abbattere i costi.