Nuovo Isee appena approvato dal consiglio dei ministri, con l’obiettivo di far emergere i furbetti delle dichiarazioni dei redditi, in modo che l’accesso al welfare sia garantito solo ai soggetti che ne hanno realmente bisogno.
Stop ad autocertificazioni selvagge, maggiori controlli ancor più approfonditi, nuove norme di calcolo per aver diritto alle prestazioni sociali.
Dopo lo scandalo dei giorni scorsi con cui sono stati evidenziati diversi casi di persone che usufruivano dell’esenzione dalle tasse universitarie pur non avendone diritto, si è deciso di correre ai ripari approntando il una diversa tipologia di Isee a prova di evasori.
Nel nuovo Indicatore della situazione economica equivalente, i dati fiscali più rilevanti (come ad esempio il reddito complessivo e le eventuali prestazioni ricevute dall’Inps) saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione, mentre solo una parte di minor rilievo potrà essere autocertificata.
In quello che invece è stato in vigore fino ad oggi era piuttosto semplice per gli evasori dichiarare il falso, sia riguardo i redditi, sia per quanto concerneva il patrimonio.
Una delle più grosse incongruenze emerse a tal proposito è stata rappresentata dal fatto che, nell’80% dei casi, le famiglie hanno dichiarato di non essere in possesso nè di conti correnti, nè di libretti di risparmio, dato che invece contrasta con le informazioni in possesso dalla Banca d’Italia.
Le novità , si spera, possano migliorare la qualità dei controlli e consentire altresì di poter fornire maggiori servizi welfare sopratutto ai nuclei familiari più numerosi oltre che a quelli in cui sono presenti soggetti diversamente abili.
Gli incroci tra le diverse banche dati saranno sempre più intensificati, in modo che i margini di evasione si riducano, a tutto vantaggio di chi si trova davvero in stato di bisogno.
Aumenta, poi, l’importo massimo dei costi dell’affitto che si può portare in detrazione dal reddito ai fini del calcolo dell’Isee: l’importo aumenta da 5.165 a 7.000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.
Ridotta inoltre la franchigia della componente mobiliare, mentre avranno un maggior peso il patrimonio e la casa (al posto dell’Ici sarà considerato il valore ai fini Imu).
L’aggiornamento delle informazioni sull’Isee potrà avvenire in caso di perdita del posto di lavoro o di cassa integrazione che comporti una riduzione del reddito superiore al 25%.
Il nuovo Isee terrà poi conto di tutte le forme di reddito, anche quelle fiscalmente esenti.
Un dubbio sorge spontaneo: ma il nuovo redditometro oltre che il riccometro e i controlli sui conti correnti, non dovevano essere in grado di beccare chi non paga le tasse?