Fare Soldi coi Mondiali

La sera in cui la nazionale italiana doveva giocare la sua prima partita ai mondiali di quest’anno, ho fatto un salto al supermercato a prendere delle cose che mia moglie aveva dimenticato di comprare.

Non ho potuto fare a meno di notare che molti scaffali erano vuoti.

Ne ho chiesto il motivo al personale e mi sono sentito rispondere che ogni volta che ci sono i mondiali e deve giocare l’Italia, le vendite aumentano vertiginosamente.

Potrebbe essere un caso isolato che non fa testo ma una cosa è certa: vincere i mondiali di calcio, al di là della gioia dei tifosi, influisce parecchio anche sull’economia di una nazione.

Nel nostro caso, delusione sportiva a parte, le aziende italiane che avevano investito puntando sull’evento calcistico più importante del mondo dovranno fare i conti anche con l’esclusione della nazionale.

Diventare campioni del mondo infatti, oltre ad essere motivo di gioia per i tifosi, è anche un’ottima opportunità per fare soldi.

Perché in caso di successo il giro d’affari previsto attorno ai mondiali di calcio è destinato d’improvviso a moltiplicarsi.

Il business dei mondiali di calcio

Una tra le aziende che stanno guadagnando e continueranno a farlo a prescindere dal vincitore, è senza dubbio la Masincedane Sport ovvero la produttrice dell’amata odiata Vuvuzelas, diventata l’icona dei Mondiali di calcio 2010.

Allo stesso modo sarà il Sudafrica ad avere un ritorno economico che va al di là dei risultati calcistici ottenuti.

I Mondiali di calcio rappresentano per il continente nero una grande opportunità che potrebbe apportare notevoli benefici a tutto il sistema economico.

Risorse e investimenti che in maniera diretta e indiretta hanno creato anche diversi posti di lavoro finalizzati alla buona riuscita della competizione sportiva più seguita al mondo.

Ma cosa succede alle aziende delle altre nazioni che in occasione dei mondiali, mettendo in conto un po di rischio, hanno investito grossi budget per far conoscere il proprio marchio anche al di fuori dei confini nazionali e sopratutto per aumentare le vendite?

In Italia (come altrove) ad esempio, se gli azzurri avessero vinto i mondiali del Sudafrica, ci sarebbero state ripercussioni positive per l’intera economia.

Così non è stato e purtroppo gli esiti della sconfitta pesano anche sul sistema produttivo e sulle esportazioni.

Bibite e alimentari, bandierine, magliette, gadget col marchio del torneo sudafricano, aumento della pubblicità, iniziative editoriali, vendite di televisiori e schermi giganti, ecc.

Se erano previsti incrementi nella vendita e così è stato all’inizio, con l’eliminazione dell’Italia tutto sembra rallentato.

Ripercussioni economiche

Con l’eliminazione dell’Italia ai mondiali di calcio, solo per citarne alcune, ne faranno le spese le aziende che hanno fatto pubblicità utilizzando come immagine la nazionale e i mondiali, le emittenti che trasmettono gli incontri di calcio, i produttori di gadget legati agli azzurri, ecc.

In molti avevano scommesso e riposto le sorti economiche della propria azienda su un’eventuale ennesima vittoria degli azzurri.

Per il calcio, ci toccherà aspettare la prossima occasione tra quattro anni; per l’economia speriamo che la risalita arrivi molto prima.

Se dipendesse da me e potessi scegliere tra la vittoria dei mondiali e la ripresa economica, senza dubbio opterei per la seconda ipotesi.

Il mio orgoglio di essere italiano va al di là delle vittorie calcistiche e sportive.



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