Evasione Fiscale: Italia al Primo Posto

Le opinioni politiche in italia, nei confronti delle tasse sono sostanzialmente due: Pagare tutti per pagare meno, Pagare meno per pagare tutti.


Secondo la prima scuola di pensiero, quando l’evasione sarà sconfitta o ridotta, le tasse potranno essere ridimensionate.

La seconda teoria invece ipotizza come presupposto un abbassamento delle tasse che stimolerebbe i contribuenti a pagare quanto dovuto.

C’è una terza via che può contribuire a debellare la piaga dell’evasione fiscale in Italia: un cambiamento culturale, ovvero, nell’assimilare il concetto che il denaro delle tasse contribuisce al bene comune e allo sviluppo sociale e dei servizi al cittadino.

Purtroppo è difficile in Italia trasmettere questo messaggio, per un semplice motivo:  la nostra classe politica, in quanto a incoerenze e privilegi, probabilmente non ha eguali in Europa.

Un piccolo esempio?


Un qualsiasi cittadino italiano attualmente va in pensione a 60 anni di età con 36 anni di contributi, oppure a 61 anni di età con 35 anni di contributi versati.

Volete sapere invece attualmente un parlamentare dopo quanto tempo va in pensione?

Ai neo parlamentari bastano 5 anni di contributi mentre per gli altri sono sufficienti addirittura pochi giorni.

Ammontare delle pensione mensile di un parlamentare: da 2.400 a 9.900 (novemila e novecento)  euro al mese. Che cosa vuol dire questo?

Che pochi privilegiati prendono delle sostanziose pensioni pagando solo qualche spicciolo mentre la maggior parte dei cittadini prendono una pensione da fame dopo aver lavorato e pagato l’Inps per una vita intera.

Fermo restando che pagare è un dovere ed è giusto farlo, sicuramente gli italiani sarebbero più motivati a versare all’erario quanto dovuto se la politica per prima desse un forte segnale di cambiamento.

Se si riuscisse a colpire gli evasori fiscali, secondo l’opinione di molti si pagherebbero meno tasse, ma ciò comporta che ci sia un maggior impegno da parte dello Stato.



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