La lotta caraffe filtranti acqua minerale non conosce sosta. Ciclicamente il tema torna alla ribalta. Da un’inchiesta della Procura di Torino dopo un esposto di Mineracqua è emerso che le caraffe sarebbero dannose. I produttori di minerale esultano, i consumatori sono confusi.
Occorre fare alcune precisazioni.
Il successo delle caraffe filtranti
Negli ultimi anni sempre più persone hanno acquistato le economiche e pratiche caraffe filtranti.
Molte le ragioni che hanno spinto i consumatori a comprare le brocche che filtrano l’acqua.
Tra i motivi che ne hanno decretato il successo: riduzione delle spese sull’acquisto dell’acqua minerale, nessun impiccio per trasportare dal supermercato a casa le casse d’acqua, riduzione dell’inquinamento causato dai vuoti in plastica che non sempre vengono riciclati.
Quindi prezzo contenuto (che si traduce in un risparmio concreto di diverse centinaia di euro all’anno), praticità d’uso e nessun vuoto da conferire in discarica, a parte lo smaltimento dei piccoli filtri.
L’ira dei produttori di acque minerali
Se le caraffe filtranti hanno riscosso sempre più il consenso dei consumatori, a farne le spese sono senza dubbio le industrie che sull’imbottigliamento dell’acqua hanno creato un vero e proprio business.
Basti pensare che l’Italia è il maggior consumatore in Europa e nel mondo di acqua minerale.
Facile ipotizzare quali grossi interessi economici ci siano dietro.
La verità sulle caraffe filtranti
Già negli anni passati l’associazione Altroconsumo aveva testato le ormai note brocche filtra acqua rendendo pubblici i risultati, che sono molto in linea con quanto emerso dagli esperimenti condotti per conto della procura di Torino.
C’è però da dire che in talune circostanze ed in particolari condizioni alcune caraffe filtranti svolgono degnamente il proprio compito.
La verità sulle acque minerali
Prendiamo per buono che l’acqua minerale sia migliore o equivalente a quella del rubinetto, e migliore anche di quella filtrata da una caraffa, prendiamo per buono il fatto che riguardo l’acqua minerale i controlli effettuati siano fatti frequentemente ed in maniera rigorosa.
Come si fa ad essere certi che sia stata trasportata o stoccata correttamente ed al riparo dalla luce e dalle fonti di calore prima di essere consumata in casa?
Non c’è nessuna certezza e in ogni caso bisogna solo affidarsi a quanto ci viene detto sperando che corrisponda al vero.
Piuttosto che credere a tutto quello che sentiamo dai media e dalla pubblicità , non c’è niente di meglio che verificare di persona le informazioni sull’acqua minerale e decidere il da farsi successivamente.
Resta quindi la preoccupazione motivata, sopratutto per chi ha bimbi piccoli in casa, che l’acqua bevuta (a prescindere dalla provenienza) non sia effettivamente priva da sostanze dannose.
Quello che può fare ognuno di noi, con una piccola spesa è senza dubbio una analisi casalinga dell’acqua del rubinetto di casa, dell’acqua di una bottiglia di minerale e dell’acqua depurata con una caraffa filtrante.
Anche perchè, semplicemente bevendola, non è possibile stabilire dal gusto se l’acqua sia buona o per meglio dire potabile.
Analisi in casa
Esistono in commercio alcuni kit (acquistabili anche online) del costo di pochi euro che permettono di conoscere le caratteristiche dell’acqua.
Uno dei più conosciuti si chiama Immediatest ed è stato realizzato presso l’Università  di Milano Bicocca.
Il kit è molto facile da usare e consente di analizzare tutti i parametri maggiormente rilevanti per verificare la potabilità dell’acqua: durezza, pH, contenuto di solfuri, cloruri, nitrati e nitriti.
Il sistema di analisi casalingo, pur non avendo alcun valore legale è un ottimo strumento che pone il consumatore nelle condizioni di sapere se l’acqua che sta bevendo è potabile oppure no.
Si tratta di un semplice strumento per analizzarla di persona, comodamente a casa propria e in modo semplice, per verificare se si può bere tranquilli acqua del rubinetto.