Coworking: Risparmiare con gli Uffici Condivisi

Come aprire un ufficio in coworking

Essendo un settore relativamente nuovo, onde evitare di incorrere in problemi o lungaggini, sarebbe buona norma avvalersi di un valido supporto legale ed amministrativo.

Occorre infatti tener conto di alcuni fattori che appaiono piuttosto rilevanti. Innanzitutto bisogna sapere quanto si spende e quali sono i tempi tecnici necessari ad acquisire le sole informazioni fondamentali per svolgere i dovuti passaggi burocratici nella maniera corretta.

In alternativa, probabilmente a costi più ridotti, in tempi sicuramente brevi e con risposte certe, è possibile rivolgersi a chi ha già affrontato tutto l’iter acquisendo il giusto bagaglio di conoscenze specifiche.

Diversi network infatti, previo pagamento di una quota di adesione annuale (qualche centinaio di euro), mettono a disposizione il proprio know how e tutta l’esperienza acquisita sul campo, seguendo in ogni step tutto il processo di creazione di un ufficio in coworking a chiunque ne faccia richiesta.

Anche se il coworking può sembrare un’opportunità di business le cose non stanno proprio così.

Il concetto di condivisione dell’ufficio infatti, come già ampiamente spiegato, può essere utile a chi già possiede un immobile adibito all’uso specifico e lo utilizza nel medesimo modo.

Per fare un esempio concreto, se io pago x euro da solo per l’affitto di una struttura e metto in condivisione l’uso degli arredi posti all’interno (sedia, scrivania ecc), potrò ridurre i costi di gestione dando nel contempo ad altri l’opportunità di usufruire di un servizio a tariffe low cost.

Discorso diverso potrebbe essere per chi è proprietario di un immobile da adibire o adibito ad uso ufficio: in tal caso, ove sussistano condizioni favorevoli e ci sia una buona domanda, potrebbe rivelarsi nel tempo anche una buona opportunità per creare una fonte di reddito.



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