In seguito ai numerosi rinvii, in dirittura di avvio quindi il momento in cui banche, Sgr, Sim, assicurazioni, fiduciarie saranno obbligate a comunicare in maniera automatica all’erario tutti i dati richiesti riguardanti i rapporti finanziari dei clienti attivi nel 2011.
L’ultimo paletto era stato posto dal Garante della privacy secondo cui appariva inadeguata la metodologia applicata per trasmettere in modo sicuro e riservato l’ingente mole di dati finanziari (oltre 600 milioni di rapporti finanziari).
I nuovi controlli fiscali su conti correnti e transazioni finanziarie di ogni tipo, ribaltano l’onere della prova che passa ai cittadini.
Dovranno essere i contribuenti infatti a dover dimostrare dimostrare, se richiesto dal fisco, di essere in regola e non aver attuato alcuna iniziativa finalizzata all’evasione o all’elusione fiscale.
Successivamente alla comunicazione dei propri dati bancari all’Agenzia delle Entrate, ogni cittadino possessore di conti correnti, conti deposito o di qualsivoglia strumento finanziario, riceverà come notifica di avvenuta procedura una copia cartacea della comunicazione.
Le informazioni che entreranno in possesso del fisco potrebbero essere utilizzate presumibilmente, per creare una sorta di lista nera di utenti che saranno successivamente controllati in maniera approfondita.
Sarà utilizzato l’accertamento sintetico qualora i rilievi facciano emergere incongruità tra entrate, uscite, spese, guadagni dichiarati e guadagni reali accertati.
Le regole sul nuovo sistema di contrasto all’evasione fiscale tramite controllo bancario è contenuta nell’art. 11, comma 2, dellalegge 214 del 2011 del Decreto Salva Italia e specificano che:
gli istituti di credito sono obbligati a comunicare periodicamente all’anagrafe tributaria le movimentazioni ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché l’importo delle operazioni finanziarie indicate nella predetta disposizione…
I dati e le informazioni bancarie potranno essere utilizzati per qualsiasi tipo di indagine finanziaria dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate.
Potranno accedervi anche l’Ufficio Iva e e gli Uffici delle Imposte che dovranno comunque ottenere una autorizzazione preventiva oltre ad avere l’obbligo di comunicare il controllo al soggetto interessato.
Potranno altresì accedere alle medesime informazioni anche le attività di riscossione mediante ruolo, le indagini e gli accertamenti relativi a procedimenti penali.
Si spera che coi nuovi controlli fiscali sui conti correnti e le transazioni finanziarie, a farne le spese non siano sempre e solo i correntisti minimi e che, una volta tanto, si riesca finalmente a mettere le mani sui grossi capitali da sempre sfuggiti, non si sa come, alle maglie dell’erario.