Dal 1° ottobre morse ancor più strette per chi è in debito con l’erario. A farne le spese qualche evasore e molti contribuenti onesti che a causa della crisi non sono riusciti a pagare le tasse, oltre a tanta gente che spesso si ritrova cartelle esattoriali per debiti inesistenti o già pagati. Obiettivo: recuperare soldi per sanare il debito pubblico.
Purtroppo le nuove regole aggravano le condizioni già critiche dei debitori che d’ora in poi rischiano di vedersi sottrarre quello che hanno creato attraverso anni di duri sacrifici.
Coi nuovi strumenti in mano all’Agenzia delle Entrate infatti, gli avvisi di accertamento diventano esecutivi trascorsi i 60 giorni di tempo disponibili per presentare ricorso.
La cosa ben peggiore è caratterizzata dal fatto che, pur facendo ricorso, in ogni caso è obbligatorio versare un terzo della somma dovuta all’atto della presentazione del ricorso stesso. Come dire: intanto paghi poi se dovessi aver ragione, un giorno (probabilmente molto lontano) sarai rimborsato.
A tal proposito è bene ricordare che il 40 per cento dei contribuenti ritenuti insolventi all’inizio della contestazione – spesso dopo anni di attesa – si rivelano invece in regola con il pagamento dei tributi.
Nel frattempo le aziende falliscono, i posti di lavoro diminuiscono, le famiglie talvolta perdono la propria casa, grazie ad un perverso meccanismo che nella maggior parte dei casi fa lievitare vertiginosamente le somme dovute in pochi anni.
Non di rado infatti la cronaca ha portato alla ribalta episodi in cui anche solo per una multa di poche decine di euro pagata con un giorno di ritardo, il tartassato di turno si è visto ipotecare immobili del valore di svariate centinaia di migliaia di euro.
Aziende e cittadini che diventano veri e propri bersagli nel mirino di Equitalia grazie a tecniche che poco o nulla differiscono da vere e proprie estorsioni.
Ipoteche sugli immobili, ganasce agli automezzi, pignoramento del conto corrente bancario e blocco dei crediti verso terzi. Bel modo di andare incontro a chi ha subito e sta subendo ancora la crisi senza ricevere nessun aiuto dallo Stato, dalla politica o da tutti quegli enti pagati e finanziati da cittadini e imprese.
E pensare che (come molti di voi sicuramente ricorderanno), secondo diversi esponenti di spicco del Governo, fino a poco tempo fa la crisi era data per inesistente. Purtroppo finchè saranno messi sullo stesso piano gli evasori reali e quelli che per sopravvivere si vedono costretti a restare indietro coi pagamenti di tasse spesso assurde, la crisi oltre a peggiorare rischia di moltiplicare a dismisura i nuovi poveri.