Chiamate Indesiderate: la Soluzione Definitiva

ragazza arrabbiata al telefonoNon ricevere telefonate dai call center è più difficile di quanto si possa credere. Secondo l’Adoc, a pochi mesi dall’attivazione del registro pubblico delle opposizioni, i risultati dimostrano che il 60% degli iscritti continua a ricevere chiamate. E’ proprio il caso di dire: a mali estremi estremi rimedi.

Il Garante della privacy nell’ultima relazione annuale rilasciata nei giorni scorsi ha affermato in proposito: l’attuale norma sul telemarketing rappresenta una forma inaccettabile di invasione della sfera privata e domestica.

Lo stesso Garante ha evidenziato che molti cittadini, pur essendosi iscritti al registro, continuano ad essere disturbati ugualmente.

A poco o nulla sembrano servire le sanzioni inflittealle società che non rispettano le regole.

Probabilmente se alle multe si affiancassero risarcimenti per gli utenti disturbati in maniera non conforme alle regole, il fenomeno sarebbe ben presto ridimensionato.

Purtroppo così non è ed occorre quindi adottare soluzioni alternative per risolvere il problema in maniera diversa.

Se nonostante l’iscrizione al registro delle opposizioni telefoniche si continuano a ricevere chiamate indesiderate, l’unica cosa da fare è quella di usare qualche accorgimento fatto in casa, molto più efficace di quanto si possa credere.

Premessa: il più delle volte in cui si ricevono telefonate pubblicitarie dai call center, dall’altra parte del telefono ci sono precari sottopagati che per guadagnare qualcosa sono quasi costretti a fare l’unico lavoro che siano riusciti a trovare.

Finchè riescono a chiudere qualche contratto va tutto bene, quando hanno un momento difficile sono tartassati da rimproveri, minacce di riduzione della paga, licenziamenti.

Ciò detto, prima di imprecare con l’operatore telefonico di turno che ci propone l’ennesima imperdibile offerta, è bene riflettere sul fatto che al telefono potrebbe esserci un fratello, una sorella, un amico che suo malgrado sta solo cercando di guadagnarsi da vivere.



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