Canone Rai 2015: si Pagherà Anche Senza il Televisore

canone rai 2015A partire dal 2015 la tassa sulla tv la pagheranno tutti; per scongiurarne l’evasione infatti, il governo sta pensando di addebitarne l’importo dopo aver verificato la situazione economica di ogni singolo nucleo familiare, facendo sì che venga eliminata del tutto la possibilità per cittadini e aziende di evitarne il pagamento.


A differenza del passato l’ammontare sarà molto minore e più che dimezzato (negli ultimi 2 anni è stato di 113,50 euro), ovvero oscillerà da un minimo di 35 euro fino ad un massimo di 60 euro, in base alla fascia di reddito di appartenenza.

Pagamento obbligatorio per tutti dunque, visto che l’imposta più odiata dagli italiani non dipenderà più dal possesso o meno dell’apparecchio ma verrà calcolata in base a reddito e consumi.

In alternativa l’addebbito potrebbe avvenire anche sulla bolletta della luce, un meccanismo efficaceper obbligare chiunque a pagarne l’importo stabilito, così come già avviene all’estero in molti altri paesi europei.

La nuova tassa sul possesso degli apparecchi televisivi si prefigge l’obiettivo di abbattere l’evasione che secondo le ultime stime si attesta intorno al 27% delle famiglie, con punte che toccano il 30% in alcune Regioni del sud Italia.

In compenso il prezzo viene ridotto di molto, per essere più sopportabile, tenendo conto anche dell’attuale periodo di crisi economica.

L’emittente televisiva e radiofonica nazionale sarà altresì finanziata dagli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti della Lotteria Italia, così come dall’aumento della tassazione di alcuni beni di consumo di alta fascia, in modo tale da rimpinguare le casse di mamma Rai, sempre più povere, come la maggior parte dei calderoni o carrozzoni statali che dir si voglia.

Con i nuovi meccanismi in fase di studio si stima di ricavare ogni anno 2 miliardi di euro, ovvero 500 milioni in più rispetto al miliardo e settecento milioni che oggi si ricava dalla gabella radio tv.

Altre risorse dovrebbero essere risparmiate con una revisione degli stipendi di chi lavora nel settore e su uno sconto di imposta generato dal nuovo piano frequenze che dovrebbe fruttare alla Rai circa 100 milioni di euro.

Basterà a spegnere il forte dissenso dei tanti cittadini che non trovano giusto pagare una tassa per un servizio che di pubblico ha ben poco?

Anche se occorrerà attendere ancora un pò per sapere come stanno davvero le cose, non si può fare a meno di evidenziare tanti aspetti ancora poco chiari.

Gli italiani contrari alla tassa, si decideranno a denunciare nella dichiarazione dei redditi il possesso della tv o continueranno a mentire anche all’Agenzia delle Entrate rischiando un accertamento fiscale?

E anche se dichiarassero il falso, i finanzieri gireranno casa per casa per effettuare le dovute verifiche?

Avranno bisogno di un mandato di perquisizione? E se così fosse i giudici già saturi di lavoro coi tanti processi che si dilungano per anni, firmeranno i mandati su quali basi?

E ancora: come si procederà con chi non fa denuncia dei redditi e con gli evasori totali sconosciuti al fisco?

Gli esonerati dal pagamento del canone rai saranno costretti a pagare anche loro o resteranno invariate le categorie di utenti a cui nulla è dovuto?

Di sicuro c’è che al Ministero dello Sviluppo Economico stanno lavorando frettolosamente al nuovo Canone Rai 2015 battezzato decreto tv.

Ciò affinchè sia tutto pronto nel momento in cui si dovrà pagare per il prossimo anno (per accelerare i tempi potrebbe arrivare infatti un decreto legge entro e non oltre la metà del mese corrente, sempre che non venga prorogata la scadenza).

E qualunque siano le nuove regole, se proprio ci si vuole sbarazzare definitivamente dell’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano, sempre che sia ancora possibile farlo, basta liberarsi di radio e televisione usando internet.



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