Separazione: come Risparmiare

Sia il giudice che l’avvocato non sono tenuti a verificare e ratificare la volontà dei coniugi, spiega l’Avv. matrimonialista Gian Ettore Gassani in un articolo apparso su Repubblica.it.


Bisogna sottolineare il fatto che questi comportamenti sono da molti ritenersi fraudolenti ma ciò nonostante non sono previste sanzioni per coloro che li adottano.

Tornando alle separazioni simulate, in un articolo presente su Altalex si evince che secondo le vigenti leggi  è valida anche  la separazione originata da un accordo simulatorio, diretta esclusivamente a fini fiscali.

Secondo quanto riportato nell’articolo, l’accordo di separazione consensuale non è impugnabile per simulazione; testualmente:

“La Corte di Cassazione, con la sentenza n.17607 del 20 novembre 2003, ha ritenuto inammissibile l’eccezione di simulazione in relazione allo scioglimento del matrimonio civile, originato da una separazione consensuale intervenuta tra i coniugi unicamente a fini fiscali.

La separazione trova difatti la sua unica fonte nel consenso manifestato dai coniugi dinanzi al presidente del Tribunale e la successiva omologazione è unicamente diretta ad attribuire efficacia dall’esterno all’accordo di separazione, assumendo la funzione di condizione sospensiva della produzione degli effetti delle pattuizioni stipulate tra i coniugi, già integranti un negozio giuridico perfetto ed autonomo.

L’accordo di separazione è quindi qualificabile come atto essenzialmente negoziale, espressione della capacità dei coniugi di autodeterminarsi responsabilmente.

La volontà di conseguire lo status di coniugi separati è effettiva, e non simulata: l’iniziativa processuale, con le conseguenti implicazioni giuridiche, si risolve in una iniziativa nel senso della efficacia della separazione che vale a superare e neutralizzare il precedente accordo simulatorio, ponendosi in antitesi con esso.

La Corte rileva quindi che è insostenibile che i coniugi possano disvolere con detto accordo la condizione di separati ed al tempo stesso volere l’emissione di un provvedimento giudiziale destinato ad attribuire determinati effetti giuridici a detta condizione: l’antinomia tra tali determinazioni non può trovare altra composizione che nel considerare l’iniziativa processuale come atto incompatibile con la volontà di avvalersi della simulazione.”

L’aumento delle finte separazioni è un altro segnale della precaria situazione del nostro paese in cui, si fa a gara nel trovare escamotage ed espedienti per mezzo dei quali fare soldi o risparmiare.

Ricordiamo che da poco in Italia è stata istituita una cosiddetta tassa sulla separazione, che deve essere pagata sia per per espletare la parte burocratica del procedimento, sia per far tornare la scritte celibe sui documenti.






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