Olimpiadi: i Guadagni dei Campioni

Come avrete certamente notato, praticamente l’Italia è il paese più generoso nei confronti dei vincitori; c’è da dire però che i compensi per gli atleti del medagliere olimpico sono poi tassati del 40% circa, riducendosi di molto.

Nonostante ciò, anche tasse escluse, secondo diverse fonti comunque i campioni italiani sono quelli che intascano di più.

Sopratutto se poi si considera che, come spesso accade, i vincitori olimpici guadagnano anche dagli sponsor che li ingaggiano per i propri spot pubblicitari.

Troppi soldi? il giusto? pochi? I pareri, com’è giusto che sia, sono molto discordanti. Certo è che se in Italia si investisse di più sulle strutture sportive, sicuramente si toglierebbero tanti giovani dalla strada facendo crescere intere generazioni in ambienti sani.

Perchè allora non creare strutture e attrezzare le palestre per fare sport, che tra le altre cose potrebbe contribuire anche a far emergere molti più campioni?

E poi non dimentichiamo che, in momenti di grave crisi economica come quella che stiamo vivendo, dovremmo essere tutti a risparmiare e la stessa cosa si dovrebbe fare anche nello sport (almeno riguardo i compensi).

Negli altri paesi i premi sono stati ridotti a tutti, atleti compresi, e nessuno ci ha trovato niente di strano.

Anche perchè, nel nostro amato bel paese, la maggior parte degli atleti fa nella vita quello che più gli piace fare (allenarsi nella propria specialità sportiva) a spese dello Stato visto che quasi tutti sono poliziotti, carabinieri, finanzieri, pompieri, ecc.

Per quanto mi riguarda gli atleti olimpici sono una delle poche cose che ancora mi rendono fiero di essere italiano;  ma credo anche che partecipare alle olimpiadi per rappresentare il proprio paese dovrebbe essere per uno sportivo innanzitutto un onore; se tutto si riduce alla voglia di fare soldi potrebbero anche restarsene a casa.

Di italiani che tutti i giorni tirano la carretta senza che nessuno lo sappia e senza che nessuno ne parli ce ne sono moltissimi, senza prendere nessuna medaglia e facendo molti più sacrifici di chi fa o ha fatto dello sport la propria passione, il proprio stile di vita.

Si dovrebbe almeno fare una distinzione fra chi si allena pagato dallo Stato (e quindi dai cittadini) e chi invece fa davvero grandi sacrifici allenandosi a spese proprie; in questo caso potrebbe anche starci riconoscere un compenso in denaro in base alla medaglia ottenuta, tenendo conto che le olimpiadi si svolgono ogni quattro anni e quei soldi consentirebbero all’atleta di continuare ad allenarsi in tutta tranquillità.

La cosa che fa più male è che, come sempre più spesso accade, l’Italia è il paese delle grandi contraddizioni: siamo i più generosi al mondo in quanto a ricompense per i campioni che si aggiudicano una medaglia, mentre diventiamo fanalino di coda in Europa riguardo investimenti e spese per lo sport.

In base alle rilevazioni della Commissione Europea con dati relativi all’anno scorso, l’Italia è terzultima (a pari merito con Irlanda, Grecia, Lituania e Lettonia) in fatto di investimenti in strutture e servizi ricreativi e per lo sport (nel nostro paese si spende lo 0,2 % circa del pil).  In vetta spiccano invece Olanda e Slovenia (investimenti per lo sport pari allo 0,7% del prodotto interno lordo).



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