Mentre gli editori, come ogni anno sollevano l’ennesimo polverone contro lo stop ai tetti di spesa e il passaggio ai libri digitali, c’è chi si impegna a risparmiare sui libri di testo portando in classe gli studi 2.0 senza usare fondi ministeriali.
Non solo ebook ma una profonda innovazione in campo scolastico, per ridurre il costo dei libri destinata a fare scuola, in un ambito in cui, salvo rare eccezioni, siamo ancora parecchio indietro rispetto a tante altre nazioni.
La sfida è stata lanciata dal Liceo Scientifico Gioia di Piacenza che, dal prossimo anno scolastico, coinvolgerà una intera classe in un progetto davvero ambizioso e innovativo: niente più lezioni tradizionali, solo libri in formato digitale, lezioni in formato podcast inviate agli studenti prima della lezione in classe, dove si passerà poi direttamente all’approfondimento, per mezzo esclusivo di ausili digitali.
Spese ridotte sui testi e sulle dotazioni scolastische assicurate sia per gli studenti che per le famiglie.
Lavagne interattive, notebook, programmi rigorosamente open source, niente più cattedra e nuova disposizione degli spazi che trasformeranno l’aula in un laboratorio totalmente interattivo.
Una scuola completamente digitale grazie al contributo dei genitori. In classe sarà predisposta comunque una piccola biblioteca con la versione cartacea di alcuni volumi di testo.
Verrà creata anche una rete di classe con connessione a internet moderata dal docente, in modo da poter controllare in qualsiasi momento l’attività sul pc degli studenti.
In un simile contesto che permette sia di risparmiare sui libri di testo che studiare meglio, non poteva certo mancare l’impiego dei social network (pagina facebook di classe) e l’apertura di un blog riservato all’approfondimento e il confronto su quanto appreso.
Previste inoltre una serie di videoconferenze con scuole estere finalizzate all’approfondimento delle lingue.
Gli studenti diventano così soggetti attivi trovandosi in un ambiente che favorisce il lavoro di squadra e facilita il recupero di chi dovesse rimanere indietro.
Maggior campo d’azione anche per i docenti che dovranno anch’essi confrontarsi con l’innovazione, per fortuna trovandosi il compito facilitato dal fatto che avranno più spazio di inventiva e libertà di azione.
Questa è la scuola che mi piace, e che spero presto possa diventare realtà per tutti gli studenti.
Appare doveroso ricordare che, precursore in Italia nel campo della didattica digitale e della scuola low cost è stato l’ITIS Majorana di Brindisi col progetto Book in Progress.
Il tutto senza costi per lo stato ma grazie al contributo dei genitori che, tra l’altro, hanno anche potuto risparmiare sui costi della dotazione scolastica visto che, ogni famiglia, ha speso cifre medie inferiori di circa 150 euro.