La salute passa anche attraverso una sana alimentazione ed è importante quindi stare attenti a quello che si mangia. Per ammalarsi meno e risparmiare, evitando il ricorso a farmaci e cure mediche. Parole sante il detto: quando fai la spesa compra solo quello che tua nonna riconoscerebbe; vedremo il perchè.
Le etichette dei cibi
Quante volte hai letto le etichette dei cibi per vedere con quali ingredienti sono fatti? Comincia a farlo e scoprirai che nella maggior parte dei casi c’è una lista talmente lunga di sostanze chimiche che sembra quasi si abbia a che fare con medicine piuttosto che con roba da mangiare.
Strane sigle, nomi incomprensibili, additivi, coloranti, conservanti. Cosa centrano queste sostanze con il cibo? Vengono usate dalle aziende per dare un aspetto più gradevole, un odore più invitante, un sapore più gustoso, oltre che per farlo durare più a lungo.
Ma se io voglio mangiare dei biscotti ad esempio, mi aspetto che siano fatti con lievito, uova, burro, farina, zucchero. Invece no: spesso e (mal) volentieri dentro ci sono tante altre cose. Perchè cavolo devo assumere anche sostanze chimiche?
La prima regola per mangiare sano quindi (a maggior ragione se ci sono bambini in casa) è proprio quella di leggere le etichette evitando o limitando il più possibile prodotti ricchi di additivi alimentari: se è vero che non tutti fanno male, è anche vero che in ogni caso bene non fanno.
C’è però qualcosa che ha dell’assurdo a dir poco: alcune tra le sostanze incriminate, in certe parti del mondo sono considerate dannose e vietate dalla legge, mentre in altre nazioni le stesse sostanze sono lecite e liberamente utilizzabili negli alimenti. Nel dubbio, se qualcosa fa male alla salute secondo alcuni e non fa male secondo altri, preferisco evitare di usarla. Non sia mai che dietro ci siano interessi economici a dettare le scelte di chi decide la tossicità di una sostanza.
Per sapere quali di queste sostanze è meglio evitare, in linea di principio vale la regola del buon senso: i miei biscotti preferiti contengono strane sostanze? li sostituirò con altri che ne siano privi o che ne contengano meno.
Definizione di additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte ai prodotti alimentari con lo scopo di migliorare alcune caratteristiche dell’alimento come il colore, la consistenza, il sapore o la durata. Sono riconoscibili sulle etichette perchè contrassegnati da un numero di 3 o 4 cifre preceduto dalla lettera E, e talvolta seguito da una lettera minuscola, oppure riportano il nome per esteso.
L’uso degli additivi in Italia è regolamentato dall’Unione Europea: c’è una lista di quelli autorizzati che indica anche la quantità consentita in ciascun alimento. Il loro uso è autorizzato solo se, secondo le conoscenze attuali, non rappresentano rischi per la salute umana. Non si capisce però come mai alcuni di questi vengano considerati tossici a seconda della nazione che ne regolamenta l’uso.
Additivi alimentari: cosa dice la legge
Se andiamo sul sito del ministero della sanità, alla voce additivi alimentari troveremo la seguente descrizione, di cui riporto solo uno stralcio:
Per “additivo alimentare” si intende qualsiasi sostanza, normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, di trasformazione, di preparazione, di trattamento, di imballaggio, di trasporto o immagazzinamento degli alimenti, che si possa ragionevolmente presumere diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti direttamente o indirettamente.