Pensione di Invalidità e Assegno di Accompagnamento: Non Fanno Reddito

Il nuovo Isee appena nato e da poco entrato in vigore, è destinato a subire ulteriori modifiche dopo che una sentenza del Tar del Lazio ha stabilito che Pensione di Invalidità e Assegno di Accompagnamento per le persone disabili non possono essere considerati come fonte di ricchezza.

Per tale motivo non ha più alcun valore quella norma che considerava come reddito disponibile gli assegni e le indennità percepite da chi si trova in una situazione di svantaggio, e che eliminavano di fatto l’accesso ad aiuti e prestazioni sociali.

Il governo dovrà quindi modificare l’Indicatore della situazione economica equivalente entrato in vigore a inizio 2015, tenendo conto delle illegittimità riscontrate dal tribunale amministrativo regionale.

Secondo i giudici, il reddito può essere definito tale solo se di fatto contribuisce ad accrescere la ricchezza di un individuo, cosa che non può avvenire per gli emolumenti riconosciuti a titolo meramente compensativo e/o risarcitorio a favore delle situazioni di disabilità.

Il tribunale amministrativo, inoltre, ha ritenuto iniidonee le franchigie introdotte dal governo proprio per abbattere la parte di reddito derivante dai contributi di tipo assistenziale, previdenziale e indennitario.

Deve essere annullata anche la parte di regolamento del nuovo Isee che prevedeva franchigie variabili a seconda che il disabile sia maggiorenne o minorenne.

Ora potranno accadere solo 2 cose: o il governo apporterà le modifiche indicate dai magistrati, oppure dovrà opporsi presentando ricorso.

La seconda ipotesi è quella più plausibile visto che il PD, con una dichiarazione della senatrice Maria Cecilia Guerra, ha già fatto sapere che considera la sentenza un errore di interpretazione della volontà del legislatore ed esclude che il nuovo Isee penalizzi le famiglie con disabili.

Di certo la senatrice non sa che molte persone, sopratutto con figli disabili, vivono quasi in miseria e fanno fatica anche a pagare l’affitto di casa.

E se col vecchio Isee erano considerate a reddito zero, con quello attuale appena contestato dal tribunale laziale sarebbero state escluse anche dalle franchigie.



Una mamma, sentendosi amareggiata dalle affermazioni dell’ex viceministro del Lavoro, l’ha sfidata apertamente invitandola a provare che lei e suo figlio sono dei falsi poveri e quindi non meritano il supporto dello Stato.

Sue testuali parole: “ricorra pure alla Finanza, a Equitalia, e a tutte le Forze Speciali di Polizia nazionali ed internazionali.

Se però, dopo tutti questi controlli, risultasse evidente che mio figlio ha una disabilità gravissima, a quel punto io esigo che venga a scusarsi pubblicamente in rappresentanza di tutte quelle famiglie che come me sono state pesantemente offese da una legge irragionevole e ingiusta.

Per fortuna c’è qualcuno di parere opposto, come i deputati del Movimento 5 Stelle i quali, in commissione Affari sociali, si erano battuti per eliminare l’introduzione, tra le voci di reddito, delle provvidenze assistenziali, ritenendole contro ogni principio di civiltà ed equità sociale.

A quanto pare siamo i primi in Europa solo quando si tratta di togliere qualche euro ai disabili e ai loro familiari.

Nuovo Isee da rifare dunque, visto che quello attuale non è più valido e quello precedente non esiste più.

Sperando che all’Inps ci mettano il minor tempo possibile a sviluppare un nuovo applicativo per il calcolo.

Nel frattempo c’è l’auspicio che il ministero si esprima, magari permettendo di erogare le agevolazioni con riserva.

Consulta l’articolo indicato di seguito per saperne di più sul nuovo Isee 2015.







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