Combattere la Crisi Trasferendosi in Campagna

Secondo quanto recita il codice civile l'imprenditore agricolo è colui che svolge una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali ed attività connesse.

Ciò vuol dire che oltre a coltivare frutta, verdura e ortaggi si possono ad esempio tenere le galline (per le uova), magari una mucca per il latte, ecc.

Già questo si tradurrebbe in un consistente risparmio reale visto che si potrebbe benissimo fare a meno di comprare frutta, verdura, ortaggi, legumi, uova, latte formaggi, ecc.

Se poi si considera che la produzione in eccesso può essere rivenduta, ecco che, sopratutto per quelli che non hanno un lavoro, trasferirsi in campagna e fare il contadino potrebbe diventare una fonte di reddito, seppur minima.

Certo, non tutti possono trasferirsi in campagna, magari per i motivi più disparati.  Anche in tal caso però esiste una via di mezzo alla vita in campagna, che comunque, seppur non permette di vivere a contatto con la natura, quantomeno permette di ridurre le spese sui prodotti ortofrutticoli.

Si tratta degli orti urbani, poco diffusi ancora in Italia, ma molto in voga in molti altri paesi europei.

Orti urbani: gli esempi dall'estero
Precursore della tendenza, sorta in Gran Bretagna, il movimento agricolo di base denominato Incredible Edible nato nel 2008 e poi diffusosi successivamente anche in Francia attraverso gli orti collettivi, dove ognuno può raccogliere gratuitamente ciò di cui ha bisogno grazie al meccanismo che mette a disposizione i frutti della terra.

Qualcosa di simile sta avvenendo anche in Grecia, ma con qualche differenza non di poco conto: la chiesa ortodossa, proprietaria di più del 40% dei terreni di tutta la nazione, offre appezzamenti a chiunque desideri imbracciare zappa e vanga e darsi all'agricoltura.

Anche il governo ellenico ha pensato bene di adottare un'iniziativa simile a quella intrapresa dai religiosi offrendo ai giovani agricoltori terra in affitto a costo quasi zero, riscuotendo un consenso talmente grande da andare al di sopra di sopra di ogni previsione.

Il movimento francese che ha preso spunto da quanto fatto nel Regno Unito, pianta frutta, verdura, legumi e ortaggi di stagione in luoghi pubblici aperti a tutti.

Ad esempio nei cortili delle scuole e di enti pubblici, nei giardini, nelle aiuole, fino agli spazi antistanti i commissariati di polizia.

Il fenomeno, denominato Incroyables comestibles, si è esteso in breve tempo a tutta la Francia.

Difficile conoscere il numero esatto ma si stima che siano tra i 5 e i 10 milioni le persone che, per risparmiare sui prodotti ortofrutticoli si dedicano all'agricoltura urbana.

Perchè allora non fare la stessa cosa anche in Italia? Orti collettivi, orti urbani, orti fai da te:qualcuno si sta già muovendo in tal senso, sopratutto tra i privati cittadini.



        
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