Finalmente arriva lo stop definitivo agli stage gratuiti. Con l’entrata in vigore della legge Fornero infatti, i tirocini formativi devono essere obbligatoriamente pagati con una cifra mensile minima che non potrà mai essere inferiore ai 300 euro. Passibile di denuncia chi non rispetta tali regole che, fermo restando l’importo base, sono diverse per ogni regione italiana.
Occorre precisare che l’obbligo riguarda esclusivamente i tirocini extracurriculari, quelli fatti al di fuori del percorso universitario o di programmi formativi.
Rimborso spese tirocinanti: casi di esclusione
Ad essere esclusi sono gli stage previsti dai programmi comunitari di formazione e i tirocini previsti per l’accesso alle professioni ordinistiche come ad esempio avvocati, notai, ecc, settori in cui guarda caso, cui c’è il maggior sfruttamento.
Retribuzione degli stage: importi medi mensili
Dopo che ogni regione ha stabilito i propri criteri, cosa già avvenuta, è emerso che i tirocinanti saranno rimborsati in maniera più congrua In Piemonte e in Abruzzo (da 600 euro in su), mentre riceveranno un indennizzo minore gli stagisti di Sicilia, Umbria e Friuli Venezia Giulia (il minimo).
Nelle restanti regioni il rimborso medio oscilla dai 400 in Lazio, ai 450 euro in Emilia Romagna, fino ai 500 euro della Toscana.
Indennizzo tirocini e stage: dettaglio regione per regione
Ribadendo che in nessun caso si può scendere al di sotto dei 300 euro mensili, vediamo ora gli importi dettagliati per ogni singola zona del bel paese, in ordine alfabetico.
Abruzzo: 600 euro.
Basilicata: 450 euro.
Bolzano: 3 euro all’ora ai minori di 18 anni – 4 euro all’ora ai maggiorenni. Maggiorazione di un euro all’ora se la sede del tirocinio si trova al di fuori del Comune di residenza o domicilio (Tirocini di orientamento e
formazione). Per tirocini di inserimento o reinserimento 400 euro.
Calabria: 400 euro.
Campania: 400 euro.
Emilia Romagna: 450 euro.
Friuli Venezia Giulia: 300 euro (20 ore settimanali) – 500 euro (40 ore settimanali).
Lazio: 400 euro, a fronte di una partecipazione minima del 70% su base mensile; in misura proporzionale, se inferiore a tale percentuale.
Liguria: 400 euro.
Lombardia: 400 euro – 300 euro (buoni pasto o l’erogazione del servizio mensa ovvero qualora l’attività di tirocinio non implichi un impegno giornaliero superiore a 4 ore). Se il soggetto ospitante è una pubblica amministrazione si applica almeno un’indennità forfettaria di 300 euro.
Marche: 350 euro, al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili.
Molise: 300 euro (20 ore settimanali) – 450 euro (fino a 30 ore settimanali) per tirocini di orientamento e formazione; 400 euro (20 ore settimanali) – 600 euro (fino a 30 ore settimanali) per tirocini di inserimento/reinserimento.
Piemonte: 300 euro (20 ore settimanali) – 600 euro (40 ore settimanali).
Puglia: 450 euro.
Sardegna: 400 euro.
Sicilia: 300 euro, a fronte della partecipazione pari ad almeno il 70%.
Toscana: 500 euro.
Trento: 300 euro (oppure 70 euro settimanali) – Max 600 euro.
Umbria: 300 euro (dalle 20 alle 24 ore settimanali) – 400 euro (da 25 ore settimanali).
Valle d’Aosta: 450 euro e massimo 600 euro; possibilità di ridurre a non meno di 300 euro in base al numero di ore.
Veneto: 400 euro – 300 euro (se sono forniti buoni pasto o servizio mensa). Nei tirocini in cui si preveda un impegno orario mensile fino a 80 ore, la misura dell’indennità da corrispondere al tirocinante è ridotta del
50%.
Regolamentare anche se solo parzialmente la retribuzione obbligatoria dei tirocini è sicuramente un primo passo che si spera, nel tempo, porti all’eliminazione totale dello sfruttamento lavorativo degli stagisti trattati spesso alla stessa stregua, se non peggio, dei dipendenti veri e propri.