Mobilità sostenibile: utilizzare i mezzi di trasporto riducendo l’impatto ambientale. Inquinamento atmosferico, acustico, incidentalità, gas serra, congestione del traffico: l’incidenza o meno di questi fattori è il parametro più rilevante per valutare l’efficacia di un piano di mobilità.
L’utilizzo intelligente dell’auto è meglio conosciuto come Car sharing e Car pooling. Di seguito, i vari aspetti della mobilità sostenibile analizzati da un esperto in pianificazione dei trasporti: l’Ingegner Marco De Mitri che ringrazio per la stesura di questo articolo.
Risparmiare con il Car Sharing e con il Car pooling
In Italia l’uso eccessivo dell’auto è ormai riconosciuto come uno dei principali problemi che affliggono le nostre città. Ma oltre a questo aspetto che impatta pesantemente sulla collettività (anche quella non motorizzata), non è trascurabile neanche il risvolto puramente economico per gli stessi possessori dell’auto.
Considerando infatti costi fissi (acquisto e rate, manutenzione, assicurazione, ecc.) e variabili (carburante, pedaggi, sosta, ecc.), la somma spesa ogni mese ricopre una parte importante del bilancio familiare.
Come risparmiare sulle spese sostenute per l’auto? Ove possibile, la soluzione migliore consiste nel cambiare la modalità del proprio spostamento: usare il trasporto pubblico (se presente nella propria città) o andare a piedi o in bici (se le distanze sono brevi).
Spesso però non esistono le condizioni per abbandonare l’uso dell’auto, per cui, si è costretti ad acquistarla ed utilizzarla. Esistono però due interessanti tipologie di utilizzo dell’auto che consentono forti risparmi, e che sono in rapida e costante diffusione.
Il car sharing
Cos’è il car-sharing? Non si tratta di trasporto pubblico, nè di trasporto privato… piuttosto è una via di mezzo: si può definire come “la condivisione di un mezzo – tra privati – per soddisfare le specifiche esigenze di spostamento di ognuno di loro”.
Il car sharing è quindi una particolare modalità di utilizzo del sistema di trasporto privato (automobile) attuata tramite la condivisione di una flotta di veicoli, che permette di abbattere i costi fissi (bollo, assicurazione, manutenzione, ecc.) e rende conveniente l’uso dell’auto non di proprietà per percorrenze annue medio-basse (minori di 10.000 km).
Il rovescio della medaglia è dato dall’obbligo di riportare l’auto nello stesso parcheggio di partenza (anche se sono allo studio progetti per superare questo ostacolo, come nel caso del progetto Car2go, attivo in Germania) e dalla necessità di avere un minimo di programmazione per i propri spostamenti in modo da prenotare la vettura con anticipo ed essere sicuri di trovarla disponibile.