Rinegoziazione Debiti: con l’Esdebitazione ora si può Fare

    esdebitazioneCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Regolamento sul Piano del Consumatore emanato dai Ministeri della Giustizia, dello Sviluppo Economico, dell’Economia e delle Finanze, finalizzato a definire requisiti e modalità di iscrizione ai deputati Organismi di Composizione della Crisi, si potrà ridurre drasticamente l’importo da pagare relativo a debiti e cartelle Equitalia.


    Buone notizie dunque per tutti coloro che si trovano in questa spiacevole situazione, poichè, se il progetto di rinegoziazione del debito sarà omologato dal Giudice competente, gli interessati potranno rinegoziare i propri debiti.

    Lo strumento in questione è stato istituito nel 2012 dal governo Monti, attraverso il decreto ministeriale 24 settembre n. 202; ora è stato regolamentato, ed è già arrivata la prima applicazione.

    Il Tribunale di Busto Arsizio, infatti, ha permesso ad una signora di poter rinegoziare il proprio debito con Equitalia, riducendolo da 87 a 11 mila euro.

    Il Piano del Consumatore ovviamente funziona in maniera diversa, in base al tipo di presentatore: non necessita dell’approvazione del creditore in caso di privati, mentre occorre il benestare di almeno il 60% dei creditori quando a presentarlo qualsiasi altro soggetto.

    L’iter per la composizione delle crisi da sovraindebitamento consente di un avvalersi di un professionista abilitato (avvocato, commercialista o notaio) oppure rivolgersi ad un organismo apposito.

    Successivamente si presenta al tribunale un piano di rientro che, in caso di accoglimento, diventa vincolante per i creditori, anche nel caso in cui i debiti saranno onorati solo parzialmente.

    Nell’ipotesi in cui il Giudice respinga il piano, si potrà comunque accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio.

    Durante l’esecuzione della procedura, il giudice sospende ogni azione esecutiva (pignoramento etc.) dei creditori nei confronti dei beni del debitore.

    Una volta terminata con successo la procedura, il debitore sarà esdebitato, ovvero sarà libero da ogni debito ancora non onorato.

    Attenzione però a fare i furbi: se si tenta di fornire indicazioni false si rischiano forti multe fino a 50 mila euro e la reclusione che può oscillare dai 6 mesi fino ai tre anni.

     Decreto di esdebitazione: condizioni per usufruirne.

    E’ necessario che il consumatore si impegni affinchè lo svolgimento della procedura avvenga in modo regolare, anche fornendo informazioni e documentazione utili;

    non abbia in alcun modo ritardato o contribuito a ritardare lo svolgimento della procedura;

    non abbia beneficiato di altra esdebitazione negli 8 anni precedenti la domanda;
    non sia stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per uno dei reati previsti dalla norma stessa;

    abbia svolto, nei quattro anni di cui all’articolo 14-undecies, un’attivita’ produttiva di reddito adeguata rispetto alle proprie competenze e alla situazione di mercato o, in ogni caso, abbia cercato un’occupazione e non abbia rifiutato, senza giustificato motivo, proposte di impiego;

    siano stati soddisfatti, almeno in parte, i creditori per titolo e causa anteriore al decreto di apertura della liquidazione.

    L’esdebitazione e’ esclusa quando il sovraindebitamento del debitore e’ imputabile ad un ricorso al credito colposo e sproporzionato rispetto alle sue capacita’ patrimoniali;
    quando il debitore, nei cinque anni precedenti l’apertura della liquidazione o nel corso della stessa, ha posto in essere atti in frode ai creditori, pagamenti o altri atti dispositivi del proprio patrimonio, ovvero simulazioni di titoli di prelazione, allo scopo di favorire alcuni creditori a danno di altri.

    Vista la complessità delle norme, ma anche la validità che di certo può aiutare tantissime persone a uscire dai debiti, è bene rivolgersi ad un esperto qualificato in consolidamento debiti.




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