Sanatoria Bollo Auto: Come Funziona

Pochi di noi sanno che anche il bollo auto rientra nella tanto declamata negli ultimi tempi, rottamazione cartelle esattoriali, in quanto è stato più volte classificato dalla Corte Costituzionale come una tassa di natura erariale.

Sanatoria Bollo Auto

Quindi chiunque non abbia pagato il bollo auto negli scorsi anni (dal 2000 al 2016) e si è visto recapitare una cartella Equitalia, può chiederne la rottamazione e risparmiare una bella fetta del debito.

Infatti se da una parte è vero che il bollo auto spetta alle Regioni e che spetta sempre alle Regioni, così come agli altri enti locali, aderire o meno alla sanatoria, è  pur vero che la Corte Costituzionale con le sue sentenze ha più volte chiarito la natura della tassa in questione che essendo erariale, rientra appieno nella famosa rottamazione indipendentemente dalla volontà delle Regioni in questione.

E questo vale per tutto il territorio nazionale; giusto per fare chiarezza sottolineiamo che vale anche in Piemonte, lì dove negli ultimi anni il bollo auto è stato riscosso tramite ingiunzione fiscale e non tramite ruoli: rispetto al testo di partenza, infatti, è stato tolto il riferimento ai ruoli.

Nella rottamazione rientrano tutte le somme dovute entro la fine del 2016, sempre che non sia sopravvenuta la prescrizione della tassa automobilistica.

Quindi alcune cartelle esattoriali non saranno inviate in tempo anche se Equitalia ha già ricevuto l’ordine a procedere al recupero del credito.

Per questi casi Equitalia dovrà inviare al debitore un’informativa per posta ordinaria entro la fine di febbraio 2017 in cui informerà il diretto interessato della possibilità di aderire alla rottamazione.

Come sopra accennato, rientrano nella sanatoria anche le ingiunzioni di pagamento riscosse dagli enti (soprattutto Comuni) che hanno deciso di non  avvalersi di Equitalia.

Quindi  i debitori che avranno ricevuto la richiesta di pagamento del bollo auto non tramite la cartella di pagamento ma attraverso una ingiunzione potranno avvalersi della rottamazione dei loro debiti.



Usufruire della rottamazione non significa comunque vedere stralciati i propri debiti: purtroppo una parte vanno comunque pagati.

Tuttavia ottenere lo stralcio di sanzioni e interessi di mora non è male; mentre si resta obbligati a saldare la sorte capitale, gli interessi affidati all’agente della riscossione, l’aggio sulle somme da versare e il costo di notifica della cartella di pagamento.

Non si possono inoltre scomputare le somme eventualmente pagate a titolo di sanzioni e interessi di mora.

Il debitore dovrà presentare una domanda entro il 31 marzo 2017 su modello reso disponibile sul sito di Equitalia.

Nel caso con la stessa cartella il riscossore abbia chiesto il pagamento di più voci (ad esempio Irpef, bollo auto, multe stradali, ecc…) si potranno scorporare solo le voci che ci interessano o che possiamo al momento saldare (in questo caso il bollo auto) e lasciare a debito tutto il resto.

Le somme da pagare potranno essere divise fino a cinque rate, a scelta del debitore, con scadenza a luglio, settembre e novembre 2017, nonché a aprile e settembre 2018. L’importante è che almeno il 70% del debito sia pagato entro il 2017.

Una volta presentata la domanda, il debitore dovrà attendere la risposta di Equitalia che invierà una comunicazione contenente l’ammontare da pagare nelle singole rate.

A questo punto è molto importante rispettare con la massima precisione le date di scadenza (nel senso di non andare oltre) in quanto basterà sforare anche solo una volta per vedersi negata la rottamazione; e a quel punto Equitalia potrà nuovamente pignorare i beni dell’individuo per l’intero importo del debito originario e le somme residue non saranno più dilazionabili.

Chi non aderirà alla sanatoria e deciderà di trascurare i propri debiti verso lo Stato avrà più possibilità in confronto al passato di vedere pignorati i propri beni. Infatti la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione che va a sostituirsi ad Equitalia avrà maggiori poteri di indagine ed azione della vecchia agenzia di riscossione.







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