L’attuale situazione dei nostri acquedotti non è delle migliori. Già da prima che emergesse il problema, gli italiani erano (e sono ancora) i maggiori consumatori di acqua minerale al mondo. Si potrebbe risparmiare tanto se in alternativa si usassero le caraffe filtranti. Ma sono davvero efficaci? Scopriamolo insieme.
Da qualche anno a questa parte, seguendo la scia dei paesi statunitensi, anche nel bel paese si sta diffondendo l’uso delle brocche in grado di filtrare l’acqua. Non è molto chiaro però se siano davvero efficaci come decantato dalle aziende produttrici.
I quesiti sono diversi: sono veramente in grado di migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto?  Oppure si limitano semplicemente a renderne più gradevole il sapore?
Sono solo un business per chi le produce? Offrono vantaggi al consumatore? Insieme a qualche certezza, ci sono tanti dubbi che cercheremo di sciogliere.
In ogni caso, caraffa filtrante o depuratore d’acqua, ricordare sempre e comunque di acquistare un prodotto che abbia i requisiti previsti dalla legge e sia dotato di autorizzazione del Ministero della Sanità per l’uso umano.
Vantaggi dell’uso delle caraffe filtranti
Alcuni dati a riguardo sono certi e incontrovertibili. Innanzitutto le caraffe filtranti hanno un costo contenuto, migliorano il sapore dell’acqua del rubinetto ed eliminano la spesa relativa all’acquisto dell’acqua minerale.
La stessa deve essere comprata, trasportata fino a casa, ed infine bisogna smaltire i vuoti. Con le caraffe invece c’è in primis in un risparmio di denaro che può arrivare anche a diverse centinaia di euro all’anno, in base al numero di componenti di ogni nucleo familiare.
Ogni famiglia, inoltre, può evitare che le bottiglie di plastica entrino nel ciclo dei rifiuti.
Oltre al risparmio economico, i benefici quindi sono anche pratici e ambientali poichè non ci sono vuoti da smaltire e si contribuisce a ridurre il numero di camion che circolano su strada.
Magari percorrendo diverse centinaia di chilometri per trasportare le acque minerali dalle fonti di imbottigliamento prima e dai centri di stoccaggio poi, per raggiungere infine i punti di vendita al dettaglio. Ciò comporta pertanto anche una minor emissione nell’atmosfera di CO2, gas dannoso per l’ambiente.
Fin qui nulla da obiettare, i vantaggi ci sono eccome. Resta però un dubbio assai rilevante: l’acqua del rubinetto diventa migliore o peggiora dopo essere stata filtrata dalla caraffa? A questo punto occorre fare qualche precisazione.
Potabilità dell’acqua pubblica
L’acqua pubblica, ovvero quella che esce dal rubinetto delle nostre case, in teoria è potabile per legge. Di fatto poi in alcune città la qualità è ottima mentre in altre, per svariati motivi, potrebbe essere addirittura nociva (acqua all’arsenico).
Ad ogni modo i controlli effettuati dagli acquedotti, sono comunque maggiori di quelli effettuati sulle acque minerali in commercio. Bisogna considerare inoltre che la concentrazione di sostanze (anche nocive) ammesse nelle acque minerali è maggiore rispetto a quella dell’acqua pubblica.
In poche parole, se nel luogo in cui viviamo l’acqua del Comune è buona già di suo e le tubature dell’impianto che dal contatore dell’acquedotto fanno arrivare l’acqua in casa nostra sono buone, l’acqua del rubinetto può essere tranquillamente bevuta senza problemi e senza ulteriori filtraggi perchè può addirittura essere migliore di diverse acque minerali.
Al limite, volendo essere pignoli, resterebbero da eliminare del tutto il cloro, i cloroderivati (questi ultimi sono dannosi) ed il calcare che comunque, dove l’acqua è potabile, sono ampiamente monitorati dal comune.
In tal caso i sistemi di filtraggio possono essere utili, sempre che abbiano i requisiti necessari e sempre che siano in grado di svolgere correttamente la propria funzione.
Cosa sono le caraffe filtranti
Le brocche o caraffe filtranti, sono dei contenitori solitamente realizzati in materiale plastico, vetro o acciaio. Sono dotate di particolari filtri che secondo alcuni produttori, sono in grado di eliminare o ridurre l’eventuale presenza nell’acqua del rubinetto di sostanze nocive: nitrati, piombo, cloro, calcare, zinco, rame, cadmio, alluminio, benzene, mercurio.
Alcune promettono di mantenere la presenza degli oligo elementi (fluoro, calcio, magnesio, ecc), tutte assicurano di rendere più gradevole il sapore dell’acqua grazie alla riduzione del cloro e del calcare. Il sapore migliore è dovuto alla riduzione di cloro che rende l’acqua filtrata ottima da bere e ideale per cucinare.
Funzionamento delle caraffe filtranti
Le brocche hanno tutte lo stesso principio di funzionamento. Nella parte alta viene versata l’acqua che esce dal rubinetto, nel livello intermedio c’è un filtro che funge da depuratore, nella parte finale si deposita l’acqua filtrata.
Il contenitore solitamente ha una capienza oscillante da uno a tre litri ed è dotato di una sorta di contatore che serve a sapere quando il filtro è esausto e deve essere sostituito.