L’eterna diatriba su cosa sia meglio bere tra acqua del rubinetto, acqua minerale, acqua filtrata con le caraffe filtranti o dopo l’uso di depuratori d’acqua sembra non finire mai. In questo articolo, per quanto sia possibile, cercheremo di fare un pò di chiarezza.
Acqua del rubinetto: informazioni Utili
Partendo dal presupposto che in Italia, nella maggior parte delle città l’acqua è già buona da bere così come sgorga dal rubinetto, resta il fatto che in molti casi gli impianti idrici domestici sono stati realizzati in tempi non recenti.
E siccome fino a qualche decennio fa per gli impianti dell’acqua di casa si usavano i tubi in piombo o in ferro, com’è risaputo, questi materiali a lungo andare si corrodono trasportando dannosi elementi nell’acqua, rendendola poi nociva, non potabile e inadatta all’uso umano.
Conclusioni: se l’acqua pubblica della nostra città è buona, per essere certi che sia buona anche come così sgorga dal rubinetto di casa bisognerebbe farla analizzare.
Se i risultati confermano la potabilità dell’acqua, si può benissimo fare a meno di spendere soldi per l’acquisto di impianti di depurazione, caraffe filtranti o acqua minerale.
Acqua Minerale: è migliore dell’acqua pubblica?
In teoria le differenze tra l’acqua del comune e l’acqua in bottiglia dovrebbero essere minime se non addirittura nulle.
Secondo una ricerca indipendente effettuata qualche anno fa però, anche alcune acque minerali conterrebbero sostanze nocive (fonte: lescienze.it).
Inoltre, i controlli effettuati sugli impianti, sarebbero meno restrittivi e fatti sporadicamente a differenza di quelli agli acquedotti pubblici ( che avvengono a cadenza quotidiana).
Chi beve acqua minerale pensando che sia migliore di quella del rubinetto, farebbe bene ad assicurarsi che la marca scelta non rientri tra quelle ritenute addirittura dannose.
Depuratori acqua e caraffe filtranti: funzionano davvero?
In poche parole, la risposta è ni, ovvero, se si vuole solo migliorare il gusto e il sapore dell’acqua, le caraffe filtranti vanno più che bene. Scordatevi però di immaginare, anche solo minimamente, che le brocche che filtrano l’acqua siano anche capaci di depurarla qualora non sia potabile.
In tal caso, occorre un vero a proprio sistema di potabilizzazione dell’acqua.
Depuratori d’acqua e potabilizzatori: le tipologie
I potabilizzatori d’acqua in commercio sono disponibili in svariate tipologie; non solo caraffe filtranti che servono a rendere più gradevole l’acqua al palato.
Possono essere classificati in quattro categorie: depuratori a osmosi inversa, depuratori a filtri portatili , depuratori a filtro verticale, potabilizzatore a filtri meccanici, depuratori a elettrolisi meglio conosciuti con il termine acqua Kangen.
Prima di scegliere un impianto di trattamento domestico delle acque, sarebbe opportuno effettuare una accurata analisi dell’acqua per capire poi quale sia il depuratore più idoneo da acquistare.
Tenendo conto che i depuratori d’acqua domestici sono in grado di modificare alcune caratteristiche come ad esempio la durezza dell’acqua, oltre a rimuovere eventuali composti chimici dannosi e indesiderati.
Depuratori d’acqua con filtri a carbone attivo
Sistemi di filtrazione dell’acqua contenenti carbone di origine vegetale o minerale, tale elemento risulta efficace nel trattenere svariati inquinanti chimici, pesticidi e solventi industriali, oltre ad essere in grado di eliminare dall’acqua il cloro e i sapori poco gradevoli che ne provoca.
I depuratori domestici con filtri a carbone attivo non sono però in grado di eliminare nitrati e nitriti; inoltre, solo alcuni modelli riescono ad eliminare i batteri nell’acqua, ovvero quelli in cui c’è una componente in argento o un meccanismo di disinfezione a base di raggi UV oppure ozono, che svolge appunto azione battericida.
In ogni caso occorre seguire attentamente le istruzioni presenti sul prodotto, sostituire periodicamente il filtro e tenere l’apparecchio in un luogo fresco.