Limite Pagamento Contanti: 3 Mila Euro la Nuova Soglia

soglia contanti 2015Nuovo limite pagamento contanti a 3 mila euro, parola di Renzi.

L’innalzamento della soglia di pagamento in denaro che attualmente si attesta a 999,99 euro, se approvato dovrebbe entrare in vigore in tempi brevi, con l’obiettivo di dare un pò di slancio ai consumi interni.

La misura riguardante il nuovo tetto al contante sarà inserita nella legge di stabilità in discussione giovedì prossimo nelle aule parlamentari, al fine di riportare l’Italia ai livelli degli altri paesi europei.

Ben 5 le mozioni sull’argomento presentate da parte di diversi gruppi politici: Partito democratico, Nuovo centro destra,  Scelta civica e Gruppo Misto.

Qualora la disposizione diventi operativa, a gioirne saranno sopratutto i commercianti e comunque più in generale tutti i rivenditori al dettaglio e chi ha a che fare coi consumatori finali.

Tali categorie infatti finora si erano dichiarate fortemente penalizzate dalla limitazione sull’uso della carta moneta avvenuta con la manovra Monti e risalente al dicembe del 2011 (Decreto salva Italia, art 12 comma 1 D.L. 6 dicembre 2011 n 201).

Questo in seguito all’entrata in vigore della legge secondo cui, per pagamenti di importo uguale o superiore ai mille euro, si dovettero e si devono tutt’ora obbligatoriamente usare assegni, carte di credito, bonifici bancari o più in generale qualsiasi metodo di pagamento tracciabile.

Probabilmente ne sarà contenta anche una parte della massa di evasori benestanti che fino ad oggi, per paura di incorrere in controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, evitava di spendere o peggio ancora spendeva all’estero, creando, oltre al danno erariale, anche un danno economico ai consumi interni.

Certo è che se le economie forti non pongono di questi freni a chi ha soldi da spendere, un motivo ci sarà.

Sarà questo che ha fatto sì che si generasse il dietrofront sulla limitazione del contante da parte della politica?

Di certo lo scopo di contrastare il riciclaggio e l’evasione non ha avuto esito positivo visto che a nulla è servito passare dai 12.500 euro ai cinque mila euro (governo Prodi nell’aprile 2008 – art 49 D.Lgs 21 novembre 2007 n 231), per poi risalire di nuovo all’importo precedente col quarto governo Berlusconi (sempre nel 2008 – art 32 comma 1 lett. A D.L. 25 giugno 2008 n 112), scendendo di nuovo a 5000 Euro sempre col medesimo esecutivo con la finanziaria del 2010 prima (art 20 comma 1 D.L. 31 maggio 2010 n 78) e riducendosi a 2.500 euro successivamente con l’ennesimo taglio avvenuto nel 2011 (13 agosto 2011, art 2 comma 4 D.L. 13 agosto 2011 n 138).

C’è poi da dire che evasione a parte, molti italiani hanno sempre preferito usare i vecchi cari soldi al posto della cosiddetta moneta elettronica (vedi carte di credito e di debito), forse anche perchè rispetto all’estero, la commissione sull’uso delle carte da noi è ancora alta.



Dunque perchè non soffermarsi a incentivare l’uso della moneta elettronica riducendo i costi e le spese da sopportare piuttosto che penalizzare il contante, cosa che, a parere abbastanza diffuso, pone un freno anche alla libertà delle persone?

Il nuovo limite al pagamento in contanti che sta per essere fissato nel nostro bel paese, qualora dovesse passare, si tradurrà in un allineamento medio con ciò che già accade in Francia, Grecia, Spagna e Belgio, dove il tetto ai pagamenti effettuabili con soldi liquidi oscilla da un minimo di 1.500 fino ad un massimo di  3mila euro.

A spingere fortemente in questa direzione è stato Angelino Alfano, secondo cui:

in uno Stato democratico e liberale, se vuoi favorire la moneta elettronica, agisci diminuendo la tassa sulla carta di credito e non vietando l’uso del contante.

Si dice sdegnato Bersani, difensore di un’idea diametralmente diversa, cioè quella di ridurre al minimo l’utilizzo delle banconote per fronteggiare l’alto tasso di evasione.

Federico Fornaro e Maria Cecilia Guerra (minoranza PD), sulla stessa linea di Sel, esprimono la propria contrarietà sull’aumento a 3.000 euro del limite per gli acquisti in contanti, definendola:

una misura che rappresenterebbe una improvvisa e inspiegabile marcia indietro sulla strada della massima tracciabilità elettronica dei pagamenti: da tutti gli esperti considerata tra le più efficaci per combattere non solo la piaga dell’evasione fiscale nel nostro Paese, che per la sola IVA vale 40 miliardi di euro, ma anche i traffici della criminalità organizzata.

Tra le associazioni dei consumatori regnano opinioni contrastanti: il Codacons accoglie favorevolmente la notizia affermando che si tratta di una misura auspicata da molto tempo, mentre invece Adusbef e Federconsumatori la ritengono una scelta inappropriata e fuori luogo che configura un passo indietro sul fronte della tracciabilità, della legalità e della trasparenza.

In attesa che si sappia di più sul limite al pagamento in contanti a 3 mila euro, non si può fare a meno di riflettere su un aspetto non di poco conto: in America c’e’ il contante illimitato eppure gli evasori li beccano tranquillamente.

Come mai qui da noi nonostante tutti i limiti, la maggior parte degli evasori di un certo livello continuano a farla franca?

Forse perchè il grosso dell’evasione si fa con giri estero su estero, false fatturazioni, aziende nei paradisi fiscali piuttosto che col contante?







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