Carte di Credito e Prepagate: Bisogna Indicarle nell’Isee

Usi carte di credito, di debito, carte conto o carte prepagate?

Nell’Isee si devono indicarne gli estremi specificando anche il saldo al 31 dicembre e la giacenza media annua.

Isee Carte di Credito e Prepagate

Lo ha precisato l’Inps con il messaggio numero 2353 del 2 aprile 2015, relativamente al nuovo Riccometro. Di seguito tutti i dettagli.

Il nuovo Isee detto anche dichiarazione sostitutiva unica (DSU), è stato ampiamente modificato al fine di apportare maggiori benefici nei confronti di chi è più bisognoso.

Dunque per evitare che i soliti furbetti usufruissero di tornaconti economici e sgravi non dovuti, si è pensato di far inserire obbligatoriamente nell’attestazione dell’indicatore della situazione economica equivalente anche qualsiasi tipo di borsellino elettronico.

Pertanto, all’interno del modulo e più precisamente nel quadro FC2 sez. I, codice 01, bisogna indicare sia il saldo 31 dicembre dell’anno di riferimento che la giacenza media, riferito alle carte di credito e le carte dotate di Iban.

Riguardo invece le carte prepagate ricaricabili senza Iban e senza funzioni di conto corrente, le medesime informazioni devono essere apposte nel quadro FC2, sezione II, indicando il codice 99.

Ricordiamo che ai fini della compilazione del modello ISee, serve la giacenza media anche per la carta Postepay.

Nelle istruzioni alla compilazione è lo stesso ente previdenziale a specificare che per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito in un dato periodo ragguagliato ad un anno.

Il calcolo della giacenza media annua, ovvero dell’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo, ragguagliato ad un anno, si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto è rimasto aperto.



In questo contesto con giacenze giornaliere si intendono indicare i saldi giornalieri per valuta.

Esempio: calcolo della giacenza media.

È necessario:

  • Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno;
  • Moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti;
  • Sommare gli importi ottenuti;
  • Dividere il risultato per 365gg.

 

Numericamente il calcolo risulta essere:

100gg X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000;
15gg X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500;
250gg X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000;
Sommatoria di 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500;
Divisione di 610.500 / 365 = 1673 euro giacenza media.

Nel calcolo della giacenza media annua è utile far riferimento agli estratti conto, dove sono infatti riportati, ai fini del calcolo degli interessi, i cosiddetti numeri creditori.

Il prospetto che li riporta può assumere diverse denominazioni, le più comuni sono: riassunto scalare, calcolo delle competenze, calcolo degli interessi, scalare per valuta.

Per ottenere la giacenza media basta sommare i numeri creditori totali riportati negli estratti conto in maniera da coprire tutto l’anno (ad esempio, se si ricevono estratti conto trimestrali, il primo estratto riporta i numeri creditori totali dal 1° gennaio al 31 marzo, il secondo dal 1° aprile al 30 giugno e così via; vanno pertanto sommati i numeri creditori totali indicati nei quattro estratti conto) e poi dividere per 365.

Per ovviare alle difficoltà che di certo avranno i cittadini a quantificare dettagliatamente l’importo preciso da inserire nell’Isee, l’Inps ha fatto sapere che, in accordo con il Ministero del Lavoro, sta studiando un meccanismo semplificativo che dovrebbe essere disponibile in tempi brevi.

Sopratutto in ragione del fatto che, solitamente, quasi nessun istituto bancario e finanziario rilascia tale dato.







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