Condono fiscale molto probabile secondo diverse voci che da giorni si rincorrono. Molte conferme e qualche smentita riguardo una prossima sanatoria allo studio del Governo attraverso cui si stima potrebbero entrare nelle casse statali 15 miliardi di euro.
Si vocifera addirittura che gli screzi di questi giorni tra il Ministro dell’economia, il Premier e molti altri esponenti dell’esecutivo sarebbero dovuti proprio alla diversità di vedute riguardo l’ipotesi condono.
Tremonti è contrario, poichè che non la ritiene una buona idea capace di mettere a posto i conti, mentre Berlusconi e la Lega insieme a molti altri Ministri (con Scilipoti capofila e firmatario dell’ordine del giorno già approvato presso la Camera dei Deputati) sono favorevoli.
I condoni (fiscale e tombale) allo studio dovrebbero riguardare nel caso di quello fiscale gli anni 2006-2010, mentre il condono edilizio sarebbe riferito alle opere abusive di ampliamento (con volumetria non superiore al 25% dell’esistente, anche se non aderente alla costruzione originaria) realizzate entro il 31 dicembre scorso.
Come al solito, quando si tratta di condoni, c’è chi esulta e c’è chi grida allo scandalo.
Anche in questo caso le cose non cambiano.
I contrari ritengono che il condono sia un crimine e pensano che sia addirittura inaccettabile solo parlarne visto che, come al solito, chi è abituato a infrangere la legge continuerà a farlo certo dell’impunità, mentre chi ha sempre pagato onestamente facendo grossi sacrifici ancora una volta resterà beffato.
Qualcuno suggerisce addirittura di scrivere in costituzione il divieto di fare condoni.
Chi è a favore di un nuovo condono fiscale ed edilizio pensa che in un paese come il nostro, in cui vige la democrazia, il condono e anche l’amnistia sono previsti dalla Costituzione e quindi è corretto metterli in atto.
Senza contare che un eventuale condono apporterebbe ingenti capitali di cui lo Stato ha bisogno in particolare in questo periodi di crisi reale per l’ economia, e alleggerirebbe i tribunali e le tante famiglie coinvolte da questi infiniti e costosi contenziosi che bloccano l’Italia.
Altri ancora, sempre favorevoli al condono, sono dell’idea che sia l’unica via percorribile attraverso cui fare cassa senza andare a pescare come al solito nelle tasche dei cittadini meno abbietti.
In questo modo infatti, a pagare sarebbero esclusivamente gli evasori che altrimenti, come sempre più spesso succede, rischierebbero di restare veramente impuniti grazie alle prescrizioni che avvengono quasi sempre.