Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo sul Bonus Bebè 2015, dal 10 aprile il buono nuovi nati diventa ufficialmente operativo. Ora infatti è disponibile la normativa che spiega quali requisiti occorrono, come fare domanda e a quanto si ha diritto per ogni figlio nato o adottato nel corso dell’anno.
Il decreto è stato siglato il 27 febbraio e registrato dalla Corte dei Conti il 31 marzo.
Entro 15 giorni a partire da ieri, l’ente previdenziale deve organizzare i modelli con i quali inviare richiesta per poter ricevere l’assegno.
La domanda per usufruire del beneficio va presentata all’Inps esclusivamente per via telematica e per farlo ci si potrà rivolgere sia alle sedi territoriali che al contact center.
Bisogna farlo dal momento della nascita del bambino o dell’ingresso nella famiglia in caso di adozione, entro i 90 giorni successivi, calcolati anche dall’entrata in vigore del decreto.
Se la richiesta viene inoltrata oltre il periodo indicato, l’assegno del Bonus bebè decorre dal mese di presentazione della domanda.
Il sostegno economico prevede 80 euro mensili (960 euro annui) per i nuclei con un Isee fino a 25 mila euro, passando attraverso un assegno pari a 960 euro per figlio.
Le famiglie la cui dichiarazione sostitutiva unica resta inferiore a 7 mila euro, avranno invece un assegno mensile doppio (1920 euro annui).
Il buono nuovi nati 2015 è concesso fino al terzo anno di età dei nascituri o dei figli adottati ed è valido fino alla fine del 2017.
Il genitore o legale rappresentante del neonato dovranno autocertificare di essere in possesso dei requisiti necessari di accesso al voucher bimbi; successivamente l’Inps avrà il compito di effettuare le dovute verifiche.
Qualora i requisiti vengano meno (per revoca dell’adozione, perdita della responsabilità genitoriale, affidamento del figlio ad altre persone o affidamento esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda), chi ha effettuato la richiesta dovrà darne tempestiva comunicazione.
Nel caso in cui le richieste superino il budget disponibile (202 milioni di euro per il 2015) le domande saranno bloccate temporaneamente, finchè non saranno assegnate ulteriori risorse, rideterminato l’importo mensile o riscritti i parametri indicanti la nuova situazione economica equivalente.
E’ bene ricordare che tutte le tutte le domande presentate alle sedi territoriali dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale fino a ieri (data della pubblicazione in gazzetta Ufficiale del decreto attuativo) sono state ritenute nulle dall’Inps (dunque bisogna rifarle), così come chiarito nel messaggio 2390 del 3 Aprile 2015.
Non resta che aspettare ancora un paio di settimane affinchè siano disponibili i moduli ufficiali indispensabili per poter espletare tutta la prassi di rito e vedersi assegnato finalmente, dopo tanti ritardi, il bonus bebè 2015.