C’è un nuovo sistema attraverso cui le aziende e i liberi professionisti possono combattere la crisi: si chiama Sardex, contribuisce a ridurre le spese,  aiuta ad acquisire nuovi clienti ed  è incentrato sul baratto.
Crediti e debiti per scambiare prodotti e servizi, praticamente senza ricorrere in alcun modo al denaro.
Solo scambio di merci e servizi che fanno crescere l’economia locale.
Senza contare che tutte le operazioni fatte attraverso Sardex sono fatturabili ed entrano nelle voci di bilancio.
L’innovazione finanziaria per far fronte ai problemi di liquidità arriva da Sardex, il nuovo circuito di credito commerciale che si basa su un mezzo di pagamento alternativo: la moneta complementare locale.
Una vera e propria evoluzione del baratto che consente di acquistare o vendere qualsiasi cosa alle aziende affiliate, a prescindere dall’entità e dalla tipologia di merce.
Si accumulano o si spendono crediti attraverso lo scambio di beni e servizi.
La differenza col baratto tradizionale sta proprio qui: coi crediti si pagano le transazioni di scambio, ma in nessun caso possono essere convertiti in denaro.
Una sorta di uovo di colombo, sopratutto per le piccole e medie imprese, che in questi tempi di crisi sempre più spesso fanno fatica a tirare avanti.
Il tutto senza spendere nulla, o quasi.
Si paga solo una quota di adesione, l’iscrizione annuale e una piccola commissione sulle transazioni.
Valore del sardex: 1 euro, come fosse moneta corrente, ma di fatto non lo è poichè rispetto al denaro ha una marcia in più.
Tutto è rigorosamente regolamentato, supportato da norme interne nel rispetto delle leggi e  dai contratti di affiliazione, firmati e approvati da ciascuna impresa associata.
Unica pecca: il circuito attualmente è attivo solo in Sardegna ma ben presto arriverà anche nel resto d’ Italia.
Sembra essere arrivato il momento in cui le imprese si potranno sostenere a vicenda, senza più ricorrere alle banche.
Niente interessi da pagare a istituti di credito e finanziari, niente rate, leasing, prestiti.