Le sanzioni per le partite iva che non si sono adeguate all’obbligo di dotarsi di pos per far pagare i clienti con bancomat o carta di credito quasi certamente non tarderanno ad arrivare. Di soluzioni per mettersi in regola evitando multe e sopratutto senza farsi spennare dalle banche ce ne sono tante. Vediamone alcune.
Nonostante l’imposizione per legge, in vigore dal primo luglio, per artigiani, commercianti e liberi professionisti di dotarsi di un terminale che permetta ad acquirenti e consumatori di usare gli strumenti di pagamento elettronici (per spese superiori ai 30 euro), pochi sono quelli che hanno già provveduto.
Due i motivi essenziali: non è prevista alcuna ammenda per chi non si attiene a quanto contemplato dalla legge e nessun imprenditore vuole sobbarcarsi di ulteriori spese.
Una cosa è certa: casuale o meno il fatto che ad oggi non si incorra in penali, quando si tratta di far pagare i contribuenti i tempi per apportare delle modifiche a norme già in vigore sono molto brevi.
Piuttosto che farsi trovare impreparati rischiando di dover anche pagare delle multe, meglio adeguarsi in anticipo, ovviamente evitando costi aziendali aggiuntivi, canoni e spese mensili, usando un semplice smartphone.
Usare il cellulare come pos
Tanti i sistemi alternativi al pos, fruibili da chiunque attraverso un semplice smartphone; nella maggior parte dei casi nessun canone mensile o tassa aggiuntiva da pagare.
Gli unici costi sono quelli relativi alle commissioni per ogni singola operazione. Molte le tecnologie disponibili anche se c’è tanta confusione che ne ha reso fino ad oggi difficile la diffusione.
La nuova norma sull’obbligo del pos fortunatamente ha fatto chiarezza in un settore dove la concorrenza è sempre più ampia e le opportunità di risparmio sempre più allettanti.
Tanti i prodotti che trasformano lo smartphone in un lettore Pos anche contactless (compatibile quindi con gli smartphone Nfc).
Al momento tra le aziende che per prime si sono dotate di tale tecnologia ci sono: Payleven, Jusp e Pay safe card.
Analizziamone modalità d’uso, costi e vantaggi, affinchè ogni azienda scelga il più adatto alle proprie esigenze, invece di farsi spennare dai soliti istituti di credito e finanziari.
Jusp al posto del Pos
Consente di trasformare un qualsiasi smartphone in un vero e proprio POS, ovvero quella macchinetta che solitamente affittano le banche per permettere di ricevere pagamenti con bancomat e carte di credito.
Si tratta di un minuscolo marchingegno dal costo di 39 euro, applicabile al cellulare, che fa diventare il telefonino un vero e proprio point of presence.
Una volta acquistato non si dovrà pagare nessun canone o costo d’affitto mensile; si corrisponderà solamente una commissione pari al 2,50% per ogni pagamento ricevuto.
Paghi solo se lo usi: niente transazioni, niente spese o costi d’attivazione, nessun canone mensile né penali in caso di dismissione del servizio.
Disponibili diversi piani oltre a quello zero canone (paghi solo quando lo usi), in modo da adattare la formula di pagamento alla propria soglia di incassi. In questo modo si saprà sempre quanto si spende, senza sgradite sorprese.