Risparmiare sui libri di scuola è un'impresa sempre più difficile. All'estero si moltiplicano le iniziative volte a favorire l'acquisto di testi scolastici a basso costo, mentre in Italia si va nella direzione opposta: prevalgono gli interessi economici.
Ciò nonostante è ancora possibile risparmiare.
Libri di scuola: cosa succede all'estero
Corea del Sud
La prima grande vera rivoluzione tecnologica dei libri scolastici arriva dalla Corea del Sud: il governo investirà oltre 2 miliardi di dollari (stringendo un accordo con Samsung) per sostituire i libri di testo con dei tablet entro il 2015.
Non solo per risparmiare, ma anche per rendere l’apprendimento più rapido ed accessibile.
Al vaglio la possibilità di virtualizzare anche le lezioni, rendendole disponibili sul web anche agli studenti momentaneamente impossibilitati a recarsi a scuola (ad esempio per malattia o se c'è cattivo tempo).
Stati Uniti
Amazon negli USA, attraverso il suo portale, ha lanciato un nuovo servizio denominato Kindle Textbook Rental, che permette agli studenti di affittare i libri scolastici in formato digitale risparmiando fino all’80% rispetto al prezzo di copertina.
Simile il servizio offerto da Chegg che quest'anno nel solo mese di marzo ha affittato libri e i manuali a più di 6400 città universitarie.
Il gruppo editoriale Nature invece ha instaurato una collaborazione con l’università della California, annunciando una partnership di tre anni per impiegare ebook in alcune classi di biologia.
Il progetto sta per essere esteso anche alle università del Texas e della Florida.
Libri di scuola: la situazione in Italia
Visti i tempi che corrono sarebbe stata utile un'iniziativa volta a ridurre il prezzo dei libri (almeni quelli di scuola); il governo invece che fa?
Piuttosto che seguire la logica della cultura 2.0, finalizzata a far risparmiare i cittadini sempre più spremuti da tasse e continui rincari, va nella direzione opposta salvaguardando gli interessi degli editori.
Il Senato ha approvato infatti un ddl (Legge Levi) che disciplina il prezzo dei libri ovvero, fa espresso divieto ai venditori (edicolanti, librerie, gdo, e-commerce, ecc) di effettuare sconti superiori al 15% del prezzo di copertina.