Investire nell’Oro come Bene Rifugio

lingotti d'oroDiversi segnali indicano che uno degli investimenti migliori in questo difficile periodo dell’economia globale è rappresentato dall’oro: è uno dei pochi beni che riesce a mantenere il proprio valore nel tempo, ha un valore intrinseco ed è poco influenzato dalle politiche economiche delle nazioni, salvo rari casi.


Tradizionalmente il prezzo dell’oro è salito nei momenti di difficoltà delle borse.

Non a caso il prezioso elemento ha sempre rappresentato uno dei principali sistemi di investimento da parte delle nazioni.

Tra i paesi che possiedono le maggiori riserve auree mondiali, l’Italia si trova al terzo posto con oltre 2 mila tonnellate, preceduta solo dalla Germania che di tonnellate ne possiede 3 mila e dagli Stati Uniti che si trovano al primo posto con una riserva aurea di ben 8 mila tonnellate d’oro.

Come dicevamo prima, l’oro non è direttamente influenzato dalle politiche economiche delle singole nazioni, salvo rari casi.

Una di queste eccezioni, si è verificata proprio nei mesi scorsi e sta avendo e (molto probabilmente) continuerà ad avere nel tempo delle forti ripercussioni sul mercato internazionale: il rimpatrio dell’oro venezuelano ad opera di Hugo Chavez.

L’estate scorsa infatti, il presidente del Venezuela, preoccupato dalla difficile situazione economica e finanziaria dell’Europa e degli Stati uniti, ha deciso di  nazionalizzare l’industria estrattiva dell’oro (lo stato sudamericano è ricco di giacimenti).

Inoltre ha azzerato l’esportazione del prezioso metallo ed infine ha fatto rientrare in patria le 211 tonnellate d’oro di riserva nazionale custodite all’estero.

Questo ha fatto schizzare il prezzo (già alto) alle stelle, forse anche a causa del fatto che, secondo diversi rumors, la Gran Bretagna, avendo venduto l’oro venezuelano che aveva in custodia, deve necessariamente ricomprarlo per poterlo restituire ai legittimi proprietari.



        
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