La cancellazione dell’Imu annunciata ieri è stata decantata esultando proprio da chi, guarda caso, l’aveva introdotta, salvo poi addossare la colpa ad altri. Peccato si tratti solo del solito gioco delle 3 carte: via l’Imu, arriva la Service Tax che nasconde la Tari e la Tasi ancora più gravose.
Cronistoria dell’IMU
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L’Imposta municipale propria meglio conosciuta come IMU, è stata introdotta dal Governo Berlusconi col d.lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 (artt. 7, 8 e 9), pubblicato sulla G.U. n. 67 del 23 marzo 2011 e avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2014, per tutti gli immobili ad eccezione della prima casa.
Quando poi il partito di Berlusconi ha dovuto cedere le redini del Governo poichè l’Italia era sull’orlo della bancarotta e le azioni delle sue aziende erano crollate vertiginosamente, è stato fatto il Governo tecnico, e Monti ha pensato bene di anticipare l’introduzione dell’Imposta municipale unica, per rimpinguare almeno in parte le casse vuote dello Stato.
Da quel momento in poi e sopratutto con l’avvento delle successive elezioni, gli ideatori della tassa, avendo capito che molti italiani non la condividevano, ne ha fatto un’arma elettorale sperando di vincere la tornata elettorale.
Così non è stato e la risibile differenza di voti tra i due maggiori schieramenti, ha fatto sì che i politici di centro destra e centro sinistra si ritrovassero a governare insieme.
Da quel momento in poi tanto si è discusso su una eventuale eliminazione dell’Imu o di una modifica della stessa.
Buon senso avrebbe voluto che la tassa sulla casa fosse rimasta per chi ha un reddito medio alto, eliminandola totalmente invece per quei nuclei a basso o nullo reddito, tenendo anche conto del numero di componenti di ogni singola famiglia.
Discorso a parte avrebbe meritato la valutazione del pagamento dell’Imu riferita a seconde case, terreni e fabbricati in genere, capannoni industriali, probabilmente più complessa.
Cosa è successo invece? Giunti al 28 agosto 2013, ecco che arriva l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, sui terreni agricoli e sugli immobili invenduti.
Per meglio dire, quel che è stato annunciato, indica solo che la prima rata (quella di settembre) non si pagherà e il Governo si impegna inoltre a reperire i fondi affinchè venga abolita sempre riguardo l’abitazione principale) anche la rata Imu di dicembre.
Ciò sta a significare che in realtà le cose, al momento, riguardo l’imu 2013 stanno solo sul forse.