Separazione e Divorzio dal Notaio

In arrivo divorzi e separazioni notarili.

Per la separazione o il divorzio, le coppie potrebbero ricorrere solamente al notaio invece di affollare i tribunali civili amministrativi.

Il ministro Alfano sta approntando un’apposita proposta di legge, finalizzata a far risparmiare tempo alle coppie e rendere più snella la giustizia civile.

Unica condizione: che non ci siano figli minori da tutelare. Nello specifico, gli studi notarili si dovrebbero occupare di attribuire i beni fra gli ex coniugi, per arrivare in tempi brevi a far gestire tutto l’iter burocratico – amministrativo – legale esclusivamente ai notai.

Sono un profano in materia, ma mi piacerebbe capire in che modo lo stato pensa di risparmiare un miliardo.

Se non erro per le separazioni consensuali (cioè quelle fattibili in teoria davanti ad un notaio) non si paga il contributo unificato tanto meno è richiesto il supporto di un avvocato.

L’idea del Ministro sembra aver preso spunto da una indagine condotta dall’Eurispes risalente al febbraio dell’anno scorso secondo cui, passando separazioni e divorzi ai notai, lo Stato potrebbe risparmiare 1 miliardo di euro all’anno.

Solitamente i tempi di attesa nei tribunali sono di 3 o 4 mesi solo per arrivare alla prima udienza preliminare. Per tutto l’iter i tempi si possono allungare anche di anni.

Secondo l’Istat la tipologia di procedimento più comunemente scelta dai coniugi è proprio quella consensuale.



Nel 2005 l’85,5 per cento delle separazioni e il 77,6 per cento dei divorzi sono stati di tipo consensuale.

Sempre in base a quanto emerso dai dati Istat un procedimento consensuale di separazione si esaurisce mediamente in circa 150 giorni. Ciò grava senza dubbio sull’intero apparato giudiziario.

Speriamo solo che quello che dovrebbe comportare un risparmio per le casse dello stato non si traduca in un maggior esborso di denaro da parte delle coppie in crisi a favore dei notai.

L’articolo 158 del codice civile prevede al primo comma che la separazione per il solo consenso dei coniugi non ha effetto senza l’omologazione del giudice.

Questo significa che per spostare le separazioni dai tribunali agli uffici notarili bisogna modificare il codice.

Inoltre, se l’iter è stato studiato per snellire i procedimenti, non sarebbe meglio delegare gli avvocati piuttosto che i notai, visto che numericamente sono molti di più?

Una cosa è certa: sollevare dal carico giudiziario i tribunali civili potrebbe snellire il lavoro della giustizia amministrativa. Qualcosa mi dice però che i notai non si occuperanno delle separazioni (com’è giusto che sia) solo per la gloria.

Mi auguro che le coppie che finora potevano separarsi senza spendere nulla, non saranno costrette loro malgrado a rivolgersi ad un notaio e mettere mani al portafogli.

Chissà perchè poi la fine di un amore deve essere necessariamente certificata.

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