Pagamenti Commerciali: Arriva l’Obbligo dei 30 Giorni

Una nuova direttiva europea impone l’obbligo di pagare le fatture in 30/60 giorni. Entro 2 anni gli Stati membri dovranno rendere operative le disposizioni. La norma comunitaria 2011/7/UE, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (rifusione), entrerà in vigore il 16 marzo.


Purtroppo, quando si tratta di classifiche negative, talvolta l’Italia detiene il primato come in questo caso (indagine European Payment Index 2010).

Secondo quanto emerso da questa indagine, anche se quest’anno ci sono dei piccoli segnali positivi (gli enti pubblici impiegano 4 giorni in meno rispetto all’anno scorso per pagare i debiti), la percentuale di perdita su crediti in Italia è aumentata dal 2,5% al 2,6%, il livello di fiducia delle aziende si conferma basso e il 57% delle imprese italiane ritiene che le banche saranno sempre meno propense a concedere prestiti.

Mentre negli altri paesi della Comunità Europea il periodo medio di pagamento e’ di circa 63 giorni, in Italia l’arco di tempo si allunga fino a toccare i 186 giorni prima che le imprese posano ricevere quanto dovuto per i propri prodotti o servizi erogati.

Assifac tstima  in 60-70 miliardi di euro i crediti vantati dalle imprese verso la sola Pubblica Amministrazione.

Praticamente le aziende sempre più spesso si ritrovano a finanziare gli enti pubblici come se fossero delle banche.

Sebbene le merci siano fornite e i servizi prestati, molte delle relative fat­ture sono pagate ben oltre il termine stabilito.

Tali ritardi nei pagamenti condizionano in maniera negativa la gestione finanziaria delle imprese e si ripercuotono sulla liquidità delle stesse.

Questo perchè spesso e (mal) volentieri, a causa dei ritardi nei pagamenti, le aziende devono ricorrere a finanziamenti esterni che compromettono competitività e redditività.

Il rischio di tali effetti negativi aumenta considerevolmente nei periodi di recessione economica, quando l’accesso al finanziamento diventa più difficile.

Si auspica che al più presto venga recepita la direttiva europea affinchè i ritardi con cui sono effettuati molti pagamenti non creino ulteriori problemi alle imprese che devono far fronte anche all’attuale crisi economica.