Spendere meno affittando una casa si può (se non si ha la possibilità di acquistarla), adottando qualche valido stratagemma che permette di ridurre il canone di locazione, grazie anche alle detrazioni che in alcuni casi si possono ottenere. Di seguito gli accorgimenti più efficaci.
Spendere meno sull’affitto controllando l’immobile
La prima cosa da fare prima di decidere se affittare o meno una casa è quella di verificare lo stato dell’immobile. Questo al fine di evitare in seguito sgradite sorprese: stato degli impianti, presenza o meno di riscaldamento, spese condominiali mensili, ecc.
Affitto low cost tramite privati
Piuttosto che rivolgersi alle agenzie immobiliari, risulta più conveniente affittare una casa rivolgendosi direttamente al proprietario dell’immobile. Il motivo è presto detto: così facendo, si abbattono i costi extra solitamente consistenti in un mese di affitto da corrispondere all’agenzia, cosa che tra i privati non avviene.
Risparmiare sull’affitto scegliendo case arredate
Se la soluzione di affittare un immobile è solo temporanea, occorre considerare che, se si opta per un appartamento ammobiliato, non occorrerà fare altre spese per comprare gli arredi. Il conseguente risparmio di denaro, deriverà sia dal mancato acquisto dei mobili che le spese evitate per il loro trasporto e successivo montaggio.
Ridurre il canone di locazione condividendo la casa
Una soluzione sempre più in voga negli ultimi tempi per risparmiare sul costo dell’affitto consiste nella condivisione dell’appartamento tra due diversi nuclei familiari o da più persone estranee.
In tal modo l’importo mensile dell’affitto (e delle spese relative a canoni condominiali e bollette) verrà suddiviso per il numero di coinquilini o famiglie che abitano la casa.
Risparmiare sull’affitto usufruendo della detrazione
Studenti universitari è/o in genere giovani dai 20 ai trent’anni con un reddito annuale al di sotto dei 15.493,71 euro possono usufruire di una detrazione d’imposta di 991,60 euro per i primi 3 anni, a patto di poter dimostrare che l’immobile sia l’abitazione principale (normativa di riferimento: 431/98).
Anche per gli affittuari che eccedono questo limite d’età sono previste delle detrazioni, di importo inferiore rispetto a quelle destinate ai giovani, ma non trascurabili.
Detrazioni previste anche per i contratti a canone libero di durata minima 4 anni + 4 di rinnovo automatico: 300 euro per redditi complessivi al di sotto dei 15.493,71 euro o di 150 euro per redditi superiori, ma entro il limite dei 30.987,41 euro annui.
Chi per motivi di lavoro sposta la residenza nel comune in cui svolge l’attività, può usufruire di una detrazione fiscale per i canoni di locazione per i primi 3 anni dal trasferimento della residenza pari a 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro oppure di 495,80 euro se è superiore e comunque compreso entro i 30.987,41 euro.
Tale agevolazione non riguarda i lavoratori autonomi ma esclusivamente i dipendenti e sempre che il comune sia distante almeno 100 km da quello della precedente residenza o in una diversa regione.
Oltre ai consigli riportati sopra è bene, prima di prendere una casa in affitto, accertarsi che eventuali lavori di manutenzione e di riparazione della casa siano a carico del proprietario.
Le detrazioni possono in alcuni casi essere utili a chi non ha possibilità di accedere ai mutui casa, poichè permettono di affittare una abitazione spendendo meno riuscendo di conseguenza a risparmiare sul prezzo dell’affitto.
Risparmiare sull’affitto denunciando i contratti in nero
Grazie a una legge entrata in vigore il 7 giugno 2011 chi denuncia un contratto d’affitto a nero paga fino a dieci volte di meno. Il locatore ha diritto infatti, per ben otto anni, ad una riduzione del canone che può arrivare fino all’80% in meno.
Nessuna paura di essere sfrattati e buttati fuori di casa: la legge in tal senso è molto chiara e pur di far emergere gli affitti in nero tutela rigorosamente gli inquilini dando loro ragione in quei pochi casi in cui i padroni di casa hanno tentato di adire le vie legali.
A tal proposito sono documentati casi di persone che, dopo aver denunciato il contratto di affitto in nero, sono passati a pagare da mille a poco più di 100 euro al mese.
Peccato solo che, con la sentenza n° 50 del 2014, la Corte Costituzionale ha decretato l’illegittimità della denuncia relativa ai contratti i nero, facendo decadere la relativa norma. Poco altro resta da fare, se non ricorrere ad esempio ai mutui di diritto al futuro, cercando di comprare casa ricorrendo alle garanzie statali.