La nuova scoperta in campo scientifico, se confermata, potrebbe cambiare le sorti dell’umanità in ambito energetico. Il processo realizzato, frutto della creatività di due italiani, promette di creare energia a basso costo utilizzando quantità infinitesimali di nichel ed idrogeno. Come al solito non mancano gli scettici. Fatto sta che Sergio Focardi, professore emerito di fisica all’Università di Bologna, e Andrea Rossi, ingegnere hanno realizzato e documentato l’esperimento davanti a tantissime persone.
La dimostrazione sperimentale è avvenuta in un capannone situato nella zona industriale di Bologna.
Presenti all’evento RAI 3, La Repubblica, Il Sole 24 ore, Il Giornale, Radio Città del Capo (Bologna), circuito Net1News, New York Times.
Gli inventori hanno mostrato all’opera un marchingegno assomigliante a una sorta di stufetta.
Attraverso l’impiego di nichel e idrogeno, ha prodotto un quantitativo di energia molto maggiore di quella impiegata per farla funzionare: 600 watt impiegati per produrre 12 kilowatt.
Una vera rivoluzione che apre la strada all’energia pulita a basso costo, ovvero, la produrre di energia da fusione a temperature inferiori ai 1000 gradi Kelvin meglio conosciuta come fusione fredda.
Secondo quanto dichiarato dagli stessi ideatori sono molti ridotti anche i costi dell’apparecchiatura (circa duemila euro per Kilowatt) coperta da brevetto e già pronta è già pronta per essere realizzata su scala industriale ed immessa sul mercato.
Sembra doveroso ricordare che un Kilowatt prodotto da una centrale elettrica a petrolio costa 10 volte tanto, quindi sarebbe molto ma molto conveniente.
La cosa più incredibile, che tra l’altro ha sollevato forti dubbi presso la comunità scientifica internazionale, è dovuta dal fatto che gli stessi ideatori della stufetta energetica non sono in grado al momento di spiegare in base a quale teoria si riesca ad ottenere tali strabilianti risultati.
Come dire, non si sa ancora come ciò possa avvenire ma un dato è certo: i risultati ci sono e sono incontestabili.
Nell’esperimento di Bologna, si è ottenuta un’ efficienza energetica senza precedenti, assolutamente non paragonabile ai processi di produzione energetica comunemente utilizzati.
In base a quanto spiegato dagli inventori, i materiali di partenza del processo (nichel e idrogeno) vengono scaldati con una normale resistenza.
Arrivati alla temperatura d’innesco si inizia il processo di produzione di energia. A questo punto gli atomi di idrogeno penetrano nel nichel e lo trasformano in rame. O almeno, questa è l’interpretazione data.