Con l’entrata in vigore delle nuove norme sulla conciliazione obbligatoria, diventa indispensabile la figura del mediatore. L’attività svolta da tale professionista sarà quella di cercare un accordo tra le parti in causa, onde evitare il sovraffollamento dei tribunali civili e snellire quindi l’iter giudiziario.
L’obiettivo è quello di alleggerire l’attività dei tribunali, cercando una soluzione extragiudiziale in tempi brevi alle liti più comuni prima di arrivare ad una vera e propria causa civile.
Campo d’azione del mediatore
Molte le materie in cui il mediatore civile è demandato ad operare: liti di condominio, separazione tra coniugi, questioni di eredità e successioni, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli.
E ancora: responsabilitĂ medica e da diffamazione, contratti assicurativi, bancari e finanziari, diritti reali, ereditĂ , patti di famiglia, affitto, risarcimento danni per diffamazione a mezzo stampa o attraverso un altro mezzo pubblicitario.
Giro d’affari per i conciliatori
Secondo le stime del Ministero della Giustizia, ogni anno, saranno almeno un milione i casi che potranno essere risolti attraverso la conciliazione obbligatoria.
Considerando che il costo medio che le parti in causa dovranno sborsare per ricorrere ad un conciliatore è di circa 500 euro (nel dettaglio: dai 44 ai 6000 euro in base al valore della controversia), la nuova procedura muoverà complessivamente un giro d’affari approssimativo di circa un miliardo di euro ogni anno.
Chi può diventare conciliatore
L’opportunità di svolgere la professione del conciliatore può rivelarsi un vero e proprio business per tutti i laureati in qualsiasi materia (anche con laurea triennale), oltre che per i professionisti iscritti all’albo professionale come ad esempio geometri, commercialisti, psicologi, notai, avvocati, ecc.