Svariate centinaia di migliaia di cartelle esattoriali, se non addirittura milioni, potrebbero essere annullate nei prossimi giorni in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate promossi a tale ruolo senza passare da un concorso pubblico.
La vicenza, affrontata in primis dal Tar del lazio, era stata poi bloccata da una sanatoria del 2012, risultata poi priva di costituzionalità .
Successivamente, il Consiglio di Stato, aveva recapitato tutta la relativa documentazione alla suprema Corte, chiedendo di prendere una decisione definitiva che risolvesse una volta per tutte la questione.
Il presupposto era che, così come avviene per tutti gli altri dipendenti della pubblica amministrazione, anche i funzionari di Equitalia devono sottostare alle medesime regole, passando per un concorso, ovvero senza promozioni fatte d’ufficio.
La sentenza, arrivata il 17 marzo (2015) ha sancito che, chiunque acceda al pubblico impiego, lo può fare solo ed esclusivamente attraverso un concorso.
Conseguenza di tale verdetto, che le nomine sono nulle, così come sono anche nulle le cartelle esattoriali firmate e notificate ai contribuenti dai falsi dirigenti di cui sopra.
Dunque, chiunque avesse ricevuto un qualsiasi atto Equitalia, recante in calce la firma di un dipendente per cui è stata sancita la decadenza delle funzioni dirigenziali, può impugnarla e fare ricorso visto che,  più della metà di queste cartelle sono nulle, perché firmate da soggetti che ricoprivano illegittimamente  un ruolo e non avevano il potere per farlo.
A questo punto gli interessati che hanno cartelle del fisco da pagare, si staranno chiedendo quali siano i nomi dei dirigenti illegittimi, per controllare la propria documentazione e verificare se sussistano gli estremi per richiedere la cancellazione.
Su laleggepertutti.it è presente un probabile elenco, mentre sul sito dell’AdE, a questo link, è desumibile la lista dei dirigenti incaricati.
Comunque, la migliore cosa da fare per capire se le proprie cartelle sono state emesse da operatori non qualificati a farlo è quella di rivolgersi ad una delle tante associazioni di consumatori, molte delle quali, starebbero già preparando una class action proprio alla luce di questa sentenza.