Il condono edilizio e fiscale torna ad essere tema di scottante attualità dopo che alcuni senatori e deputati dei partito di berlusconi hanno presentato un disegno di legge per cancellare gli illeciti fiscali, edilizi e prescrivere i procedimenti amministrativi e penali.
Capofila della proposta di un nuovo condono l’appena eletto presidente della Commissione Giustizia del Senato Nitto Palma che, insieme a Carlo Sarro, Domenico Scilipoti ed altri, ha chiesto di riaprire i termini del precedente condono (risalente al 2003) per fare in modo che si possano sanare  gli immobili abusivi in aree vincolate e impedire le demolizioni disposte dalla magistratura.
Ma non si è fermato qui: ha presentato infatti una disegno di legge (n. 328) intitolato “Disposizioni in materia di regolarizzazione delle opere edilizie“, proprio con l’obiettivo di permettere agli abitanti campani di mettersi in regola.
Com’era prevedibile, lo sdegno è arrivato da più parti: secondo Roberto Della Seta e Francesco Ferrante del PD, un nuovo condono edilizio vorrebbe dire riaprire le strade all’edilizia illegale, spesso gestita dalle ecomafie.
Dello stesso avviso anche Legambiente che sottolinea un aspetto non di poco conto: più di  250 mila immobili abusivi, sono stati costruiti dopo la scadenza dell’ultimo condono e quindi regolarizzarli significherebbe avallare l’illegalità ; per non parlare del moltiplicarsi del dissesto idrogeologico che negli ultimi anni ha causato numerose vittime.
Non sarebbe invece il caso di dare priorità alla sicurezza e la cura degli immobili?
Secondo Cogliati Dezza presidente di Legambiente, il bel paese ha bisogno di interventi di messa in sicurezza del territorio, di risanamento ambientale, di riqualificazione del patrimonio edilizio e non di condoni che andrebbero nella direzione opposta.
L’urbanista Agostino di Lorenzo, che nel 2003 lavorava in Regione Campania, sul tema del nuovo condono, fa presente che il problema riguarderebbe anche la sicurezza degli immobili in questione.
Infatti, dove c’è già stata la demolizione, nel 30% dei casi è emerso che gli immobili abbattuti erano stati edificati utilizzando sabbia e polvere.
La pensa diversamente Antonio Pentangelo, presidente della Provincia di Napoli, il quale sottolinea che in Campania da molto non ci sono sanatorie, mentre il presidente del consiglio regionale Paolo Romano fa sapere che il fenomeno degli abusi edilizi nella Regione incriminata è fortemente legato all’emergenza abitativa.