Imposte e Tributi: le 100 Tasse più Assurde d’Italia

Tassa sulle centrali fantasma


In bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia.

Tassa sugli sfratti

Per i processi di esecuzione immobiliare si paga un contributo dovuto è pari ad euro 220. Per gli altri processi esecutivi lo stesso importo è ridotto della metà.

Tassa sul televisore

Il cosiddetto “canone RAI” oggi non è più un canone ma un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti od adattabili alla ricezione di radioaudizioni, indipendente dalla reale fruizione o dalla volontà di fruire del servizio. Le entrate dello Stato derivanti da questa imposta sono devolute direttamente alla RAI.

Tassa sui debiti

L’imposta ipotecaria colpisce la trascrizione, iscrizione, rinnovazione e annotazione eseguite nei pubblici registri immobiliari (le conservatorie dei registri immobiliari), a seguito di atti di compravendita, donazione, successione, iscrizioni ipotecarie e costituzione di usufrutto o altri diritti.

Tassa sullo studente

Si tratta dell’imposta regionale cui lo studente universitario è tenuto per il diritto allo studio universitario.

Tassa sulle tasse

Incredibile ma vero, in Italia succede anche questo. Infatti paghiamo l’IVA sulla tassa dei rifiuti. Praticamente si è deciso che anche la spazzatura ha il valore aggiuntivo.

La tassa sul morto

Se uno muore, va pagata una tassa per il rilascio del certificato di constatazione di decesso rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Asl, 35 euro più un euro di bollettino postale.

Le tasse sulla benzina

Per ogni litro di carburante acquistato, paghiamo un tot per finanziare la guerra in Abissinia ( risalente al 1935), un tot per la crisi di Suez del 1956.

Poi c’è un tot per il disastro del Vajont del 1963, un tot per far fronte all’alluvione di Firenze nel 1966, un tot per il terremoto nel Belice nel 1968, e per quello del Friuli nel 1976.

Paghiamo anche per il terremoto in Irpinia nel 1980, per la missione in Libano del 1983, per la missione in Bosnia nel 1996, per rinnovare i contratti del 2003 agli autoferrotranvieri, oltre alle accise addizionali sui carburanti.

L’ultima accisa, del 2005, è stata introdotta per finanziare il rinnovo degli autobus inquinanti nel trasporto pubblico.

Credete sia tutto qui? Niente affatto, ce ne sono tante altre ancora che possono essere consultate scaricando un file pdf che le contiene tutte, disponibile sul sito Confesercenti.

Della serie, anche gli onesti cittadini che vogliono pagare le tasse non sono mai sicuri di essere in regola proprio a causa dei repentini cambiamenti.

Assurdo nell’assurdo infatti, tra le più di 60.000 nuove disposizioni tributarie emanate annualmente nel bel paese, il fisco italiano cambia le regole del gioco più volte mettendo in seria difficoltà chi vuole adempiere agli obblighi fiscali.






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