Sospensione delle visite fiscali da parte dell’Inps che motiva tale decisione con l’obiettivo di ridurre le spese dell’ente, così come stabilito dalla legge di stabilità. Dissenso da parte dei medici di famiglia e potenziale aumento dell’assenteismo in arrivo.
L’istituto nazionale di previdenza sociale, tramite un’apposita circolare intitolata Temporanea sospensione delle procedure relative alle visite mediche di controllo, ha fatto sapere che saranno annullate tutte le visite fiscali per i dipendenti pubblici (e privati) assenti dal lavoro per motivi di salute.
Questo per razionalizzare i costi e arrivare ad un risparmio per il 2013 stimato in 50 milioni di euro.
La cifra riportata in realtà potrebbe essere anche molto più consistente visto che tra le fonti che per prime hanno riportato la notizia, qualcuna ha parlato di 500 milioni di euro di risparmi, giacchè le visite fiscali d’ufficio sono in un anno il 75% delle visite totali, pari a 1,5 milioni di controlli.
Niente più viste di controllo Inps d’ufficio quindi per i lavoratori in malattia; dunque, per risparmiare a loro volta, dovranno rinunciare ai controlli anche le imprese, salvo vedersi addebitare il costo del controllo richiesto, qualora vogliano accertarsi che i propri dipendenti assenti per malattia, non stiano di fatto facendo i furbi.
Complimenti a chi ha partorito l’idea! Se da una parte ci sarà un ipotetico risparmio, dall’altra è facile prevedere perdite ben più consistenti visto che i tanti fannulloni (in mezzo ad altrettanti onesti lavoratori) non mancheranno sicuramente di cogliere la palla al balzo con un aumento consistente dell’assenteismo.
Quanto ci vorrà affinchè lievitino i costi sostenuti dallo Stato per pagare l’indennità di malattia? Se adesso tale importo si attesta sui 2 miliardi di euro l’anno, ben presto diventeranno molti di più.
Per essere più chiari: l’Inps risparmierà da una parte sulle spese dei controlli tramite visita fiscale, sborsando somme maggiori dall’altra per pagare l’indennità di malattia che, ricordiamo, è sempre a carico dell’Inps stesso.
Senza contare che, in base a quanto affermato da Alfredo Petrone, coordinatore nazionale del settore Fimmg Inps, si rischia il licenziamento di un migliaio di medici che da anni svolgevano questo servizio.
Se fino ad oggi i controlli del medico erano l’unico strumento in grado di contrastarel’abuso dell’assenteismo per malattia, d’ora in poi i tanti malati immaginari avranno vita facile sapendo che non saranno più soggetti ad ispezioni.
Potranno permettersi il lusso di non andare a lavorare fingendosi malati, senza neppure dover restare necessariamente in casa visto che nessuno andrà a verificare.
In un’epoca in cui a causa della crisi migliaia di persone sono disoccupate e non riescono in nessun modo a trovare un lavoro, la trovata dell’Inps sembra proprio una soluzione beffarda che tende a rendere le maglie dei controlli ancora più larghe di quanto già non fossero nei confronti dei lavoratori disonesti.