Acquistare casa se si percepisce uno stipendio basso oppure si svolge un lavoro precario è un’impresa piuttosto ardua: difficile ottenere un mutuo!
Chi comunque riesce a farselo concedere, deve essere certo di scegliere il miglior finanziamento possibile.
Per riuscire nell’intento basta seguire le poche, semplici accortezze suggerite di seguito.
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Scegliere lo spread migliore per ottenere un tasso più basso
Quando la banca eroga un finanziamento per comprare un immobile, al cliente viene richiesto un costo, il cosiddetto spread.
Oltre a questo, per stabilire il relativo importo fisso da corrispondere, è necessario aggiungere anche il tasso di interesse.
Più lo spread è basso, meno saranno gli interessi da dare alla banca.
Lo spread rimane invariato durante tutto il finanziamento, quindi, fin dall’inizio, è bene prestare attenzione a questo valore per poter trarre il massimo vantaggio dal mutuo.
Chi può ottenere il mutuo?
Ci sono diversi fattori che una banca valuta prima di approvare un mutuo. Per esempio, le persone con una fonte stabile di reddito hanno maggiori possibilità di ottenerlo rispetto ad un lavoratore autonomo con guadagni irregolari.
Il reddito e gli anni nei quali si è lavorato, oltre all’età anagrafica, saranno usati come parametro per stabilire se si è in grado di pagare tutte le rate del mutuo in maniera regolare.
Quale mutuo scegliere?
Ci sono due tipi di mutui, quello a tasso fisso e quello a tasso variabile. Come suggerisce il nome, un prestito a tasso fisso è ha un tasso di interesse che non cambia con le fluttuazioni del mercato.
Di solito, questo tasso oscilla attualmente da 1 a 2,5 punti percentuali in più rispetto al mutuo per la casa a tasso variabile.
Invece, l’altro tipo si chiama così perché il tasso di interesse varia a seconda delle condizioni di mercato.
Il pensiero di un tasso di interesse fisso può sembrare più attraente in un regime di interesse elevato; di fatto numerosi esperti sono concordi nell’affermare il contrario.
In primo luogo, la natura fissa dell’interesse di per sé è uno svantaggio in un prestito a lungo termine, come nel caso di un mutuo in cui i tassi sono destinati a scendere nel tempo, seppure al momento della stipula si rivelano più onerosi.
In tal caso, il mutuatario deve rimborsare la stessa quantità di denaro ogni volta, anche se i tassi si riducono. Per i suddetti motivi, un mutuo a tasso variabile risulta più vantaggioso.
Negoziare sul tasso di interesse
Qualsiasi opzione scegli, non dimenticare che hai la possibilità di negoziare sul tasso di interesse.
Anche se la banca avrà sempre l’ultima parola, cerca di contrattare, soprattutto se sei un vecchio cliente con una lunga relazione con la banca.
Come risparmiare con le agevolazioni sulla prima casa
Per chi effettua una richiesta di mutuo sulla prima casa, è possibile ottenere dei cospicui sgravi fiscali, quindi è sempre bene essere informati sugli aventi diritto a queste detrazioni.
In questo modo si possono diminuire i costi del mutuo, anche nel caso in cui l’immobile interessato debba essere costruito da zero piuttosto che ristrutturato.
Se l’abitazione acquistata è quella principale (mutuo prima casa), allora si ha diritto ad un abbuono del 19% Irpef sugli interessi passivi, da calcolare su un importo massimo pari a 4000 euro all’anno.
Ovviamente, la decurtazione delle spese non viene data a tutti in modo automatico, bensì solo se si è in possesso di alcuni requisiti specifici.
Informati bene, perché sussistendo le condizioni, può esserci un bel risparmio.
Evita altri finanziamenti prima del mutuo
Se sei indeciso se chiedere o meno un finanziamento ad esempio per un’auto, evita di farlo prima di richiedere il mutuo.
Infatti, la banca o qualsiasi altro ente creditizio, valuta approfonditamente la situazione economica di ogni persona.
Per cui se hai altri finanziamenti aperti, questo fattore potrebbe pesare nell’opinione complessiva dell’istituto bancario che potrebbe giungere alla conclusione che non sei in grado di sostenere tutte le spese.
Al momento della valutazione, la banca controlla che gli impegni finanziari del richiedente non superino mai il 30-35% del suo stipendio mensile.
Inoltre, non considera come una garanzia i redditi non ufficiali, come ad esempio i contratti di lavoro atipici.