Spesa Gratis per i Disoccupati

La possibilità di fare la spesa senza soldi è offerta a chi si trova in difficoltà economica, grazie all’impiego di una card rilasciata dai servizi sociali e permette di comprare offrendo al posto del denaro la propria disponibilità di tempo da impiegare in lavori socialmente utili.


L’iniziativa consente quindi alle famiglie bisognose (individuate in base all’indicatore della situazione economica – ISee) di riempire il frigo ed avere il necessario con cui sfamarsi senza sentirsi umiliati poichè si offre in cambio il proprio lavoro o all’interno del supermercato oppure nelle scuole o presso le associazioni coinvolte nel progetto.

Presso il supermercato per disoccupati e famiglie in difficoltà economica, i soggetti interessati avranno a disposizione, in maniera totalmente gratuita, una tessera e un tot di bollini per fare la spesa settimanale per tutto l’anno, o almeno finchè si trovano in stato di disagio.

Una nuova forma di sistema sociale che, sostituendosi allo Stato ormai latitante da tempo, fornisce risposte concrete e si prefigge l’obiettivo di garantire al maggior numero di persone possibile, la fruizione di uno dei primari bisogni per tutti i cittadini: quello di sfamarsi, senza ledere la dignità dell’individuo.

L’innovativa ancora di salvezza arriva in un periodo in cui, a causa della crisi, sono in continua crescita le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Non solo spesa gratis ma anche e sopratutto un supporto morale a chi ha bisogno di essere supportato per superare il momento difficile che sta vivendo.

Il tutto grazie all’aiuto ad al supporto di associazioni, enti di volontariato e privati cittadini che vogliono contribuire ad un progetto che, seppure non sia ancora ufficialmente partito, è già stato sommerso da un numero di richieste molto al di sopra di quanto ipotizzato.

Schierati in prima linea: l’Associazione Porta Aperta Modena, Insieme in quartiere per la città, Arcisolidarietà, Forum delle associazioni familiari della provincia, l’Associazione Papa Giovanni XXIII e tanti altri.

L’Emporio Portobello vedrà impegnate, oltre alle numerose Onlus, anche i cittadini e le imprese che volontariamente e nei limiti delle proprie possibilità, vorranno contribuire o con donazioni in denaro oppure donando direttamente prodotti con cui riempire gli scaffali del supermercato.

Si cercano anche volontari disposti ad aiutare nella gestione della struttura, dedicando qualche ora a settimana del proprio tempo.

Iniziative simili a quella del Mercatino Portobello sembrano rappresentare una delle poche vie percorribili ove lo Stato non  è più in grado di agire per garantire un minimo di dignità ai cittadini bisognosi.

Il progetto sarà attivo a Modena a partire dal mese di maggio prossimo (iniziative simili sono state già intraprese anche in altre città italiane, vedasi ad esempio social market Torino oppure la spesa scontata a chi è senza lavoro).



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