Imu sugli Immobili: Come Risparmiare

tassa sulle caseL’imposta municipale unica, ex ici, entrerà in vigore dal 2012 e si inizierà a pagare nel giugno del prossimo anno. Secondo il governo la nuova tassa darà una boccata d’ossigeno alle case vuote dello stato; di fatto a pagare saranno i soliti noti. Vediamo come risparmiare sull’Imu o eliminare del tutto tale voce di spesa.


Cos’è l’Imu

La nuova Ici che è stata ribattezzata Imu (Imposta municipale unica) è la nuova tassa che tutti i proprietari di immobili dovrà pagare al proprio Comune di residenza, il quale a propria volta girerà allo stato il 50% degli introiti derivanti, trattenendo per sè l’altra metà di quanto incassato.

Per essere più precisi, ai Comuni andrà il totale di quanto incassato, relativamente all’applicazione dell’imposta sull’abitazione principale di ogni cittadino e dei fabbricati rurali (ad uso strumentale) + la metà  di tutto il rimanente gettito.

Ogni singolo Comune potrà decidere autonomamente se aumentare o ridurre l’importo dell’Imu fino a un massimo del 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille riguardo gli altri immobili. Non solo le case ma qualsiasi ti po di fabbricato, aree edificabili e terreni agricoli saranno interessati al pagamento dell’Imu, compresi negozi, uffici, laboratori, capannoni, ecc.

A differenza della vecchia Ici non esclude il pagamento per la prima casa ed  ingloberà al suo interno anche le altre addizionali comunali, tassa sulla spazzatura compresa. Molti quelli interessati al pagamento e altrettanti gli immobili esenti dall’Imu, come ad esempio gli edifici di proprietà ecclesiastica.

Anche se la nuova tassa viene attribuita al Presidente del Consiglio Monti, di fatto ad inventarla è stato il Governo Berlusconi (ad opera dell’ex Ministro Tremonti) e sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2014; quello che Monti ha fatto non è stato altro che anticipare tale data. Secondo le stime l’ex ici porterà nelle casse statali una somma pari a circa 22 milioni di euro.

Calcolo dell’Imu

Nel caso di fabbricati, bisogna moltiplicare la rendita catastale prima per 0,50 e poi il risultato ottenuto per uno dei seguenti moltiplicatori:

  •  160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10;
  • 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10;
  • 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D;
  • 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.

Riguardo i terreni agricoli il valore di base si ottiene moltiplicando il reddito dominicale prima per 0,25 e poi per 130.

Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola il moltiplicatore è pari a 110. A tutti i tipi di immobili menzionati (esclusa la prima casa), si applica inoltre un’aliquota dello 0,76%.

Alle abitazioni principali un’aliquota dello 0,40%, con detrazione di 200 euro rapportata al periodo dell’anno ed alla quota di possesso e aumentata di 50 euro per ogni figlio di età non superiore a ventisei anni che abiti e risieda nella medesima casa.





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