Anagrafe Tributaria: Conti Correnti Sotto la Lente

anagrafe tributariaL’anagrafe tributaria di cui tanto si è parlato è diventata realtà il 25 giugno. Tutti i conti correnti saranno passati ai raggi x dall’Agenzia delle Entrate alla ricerca di evasori. Il fisco accederà in banca grazie al Sistema interscambio dati meglio conosciuto come SID.


I controlli fiscali sui conti correnti fino ad oggi erano limitati solo a casi particolari e richiedevano sempre e comunque un’autorizzazione preliminare da parte della magistratura.

Le cose sono letteralmente cambiate con l’avvento dell’anagrafe dei conti; i controlli saranno fatti sempre e comunque, su tutti i correntisti, a prescindere dall’entità delle transazioni o del capitale depositato.

Riguarderanno conti, depositi di titoli azionari, gestioni patrimoniali, fondi comuni, fondi pensione, carte di credito, operazioni sul mercato dei metalli preziosi e anche le cassette di sicurezza.

Anagrafe tributaria: cos’è e come funziona

L’Anagrafe Tributaria, decretata nel 1973, altri non è che una sorta di database usato per raccogliere ed elaborare i dati riguardanti la fiscalità degli italiani, con lo scopo di evitare che i contribuenti si sottraggano al pagamento delle tasse.

Nel corso degli anni, pur essendosi dotato l’Erario di strumenti sempre più sofisticati che gli permettessero di scovare gli evasori, le cose si sono evolute nella direzione opposta visto che, allo stato attuale, secondo diverse stime il tasso di evasione fiscale ha raggiunto una cifra che supera di gran lunga i 200 miliardi di euro all’anno.

Ultimi in ordine di tempo tra i meccanismi adottati dal fisco ricordiamo lo spesometro, il redditometro o riccometro, il redditest per concludere col Sid (sistema interscambio dati) di cui si tratta in questo articolo.

Per l’ennesima volta, come sempre accade quando entra in gioco nella lotta all’evasione un nuovo strumento, a detta di chi è demandato al suo utilizzo (vedasi Agenzia delle Entrate), il Sid rappresenterà il mezzo più efficace mai messo in campo capace di debellare una volta per tutte l’evasione fiscale.

Molti i miei dubbi in proposito, per un semplice fatto: i controlli andranno indietro nel tempo solo fino al 2011.

Questo vuol dire che, da quando si è cominciato a parlare di parssare al setaccio le finanze personali e aziendali presenti nelle banche, i grandi evasori hanno avuto tutto il tempo di far sparire entrate in nero, proventi illeciti, soldi non dichiarati et similia.

Se veramente si intendesse colpire chi da sempre sfugge del tutto o in parte alle tasse, si dovrebbe procedere retroattivamente di almeno 5 anni. Perchè questo non è stato fatto?




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