Pignoramenti Prime Case: il Governo è Favorevole

PD e company, hanno giustificato la loro contrarietà col fatto che negli ultimi anni è già stata presa una serie di misure che hanno considerato in modo particolare l'esigenza di assicurare il corretto bilanciamento degli interessi tra creditore e debitore, nel rispetto dei principi stabiliti dalla Costituzione e dall'ordinamento europeo. 

Scopri: quando la propria casa non può essere pignorata.

Ha ribadito poi, per bocca del sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, che il decreto-legge n. 83 del 2015, avente ad oggetto misure urgenti in materia fallimentare, attualmente all'esame alla Camera, sono state introdotte misure a favore delle famiglie in difficoltà.

Ciò a ribadire l'impegno col famoso e sempre più ripetuto "faremo" nell'affrontare il tema delle famiglie in difficoltà. 



Le decantete misure allo studio, semmai dovessero arrivare, prevederebbero di consentire al debitore di estinguere la propria obbligazione senza dover subire la vendita del proprio patrimonio immobiliare, introducendo la possibilità di versamento rateale delle somme stabilite dal giudice, laddove venga proposta istanza di conversione del pignoramento, ai sensi dell'articolo 495 del codice di procedura civile, estendendo una facoltà che, fino ad oggi, era prevista solo per l'esecuzione immobiliare. 

Inoltre, sempre nell'ipotesi, dovrebbe essere ampliato il termine entro cui il debitore deve onorare la conversione, attraverso la previsione di 36 ratei mensili, al posto degli attuali 18, durante i quali l'esecuzione era sospesa. 

Infine, qualora vedrà mai la luce il decreto 83/2015 cossì com'è ora, si prevede che il precetto debba contenere l'avvertimento che il debitore può, con l'ausilio di un organismo di composizione della crisi o di un professionista nominato dal giudice, porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento concludendo con i creditori un accordo di composizione della crisi o proponendo agli stessi un piano del consumatore.

Detto questo, rimane il fatto che, al momento e fino a prova contraria, il Governo votando no alla proposta grillina non ha fatto altro che sottolineare il proprio consenso al pignoramento delle prime case.




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