Imposte e Tributi: le 100 Tasse più Assurde d’Italia

Tasse Italiane: dalla nascita alla morte, ce n’è una per ogni occasione. Alcune sono talmente assurde da sembrare incredibili. Questo è quanto emerge dal rapporto di Confesercenti il cui nome non poteva essere più appropriato: Balzelli d’Italia. La relazione raccoglie le 100 tasse più strane, assurde e curiose che imprese e famiglie sono costrette a pagare.

Anche senza il rapporto, sicuramente noi italiani non avevano alcun dubbio in proposito. Per soddisfare la curiosità di tutti, scopriamo insieme qualcuna fra le 100 tasse più assurde d’Italia.

Tassa sull’ombra: se con la sporgenza della tenda di un locale, il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico.

Tassa sulle paludi: nasce nel 1904 da un regio decreto che prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che diventavano terre coltivabili. Intanto si continua a pagare.

Tassa sulla raccolta dei funghi: anche sui permessi di raccolta di funghi scatta la famigerata imposta di bollo.

L’imposta sui forestieri: è stata reintrodotta di recente una tassa di soggiorno, differenziata per classificazione alberghiera. Ed ora anche il federalismo fiscale sembra non poterne fare a meno.

Gabella sugli sposi (ius primae gabellae): introdotta da alcuni enti locali consiste nel pagamento di un corrispettivo a prezzo unico per poter celebrare il matrimonio in Comune.



Imposta sull’uscita di casa: è la tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma nasce nel 1997. In legge finanziaria il Governo diminuì i fondi all’Anas consentendogli però al contempo di “rifarsi” sui cittadini.

Misteriosa efficienza: nella bolletta elettrica c’è una voce denominata EF-EN, finalizzata all’uso efficiente dell’energia. A che serve? Solo a procurare altri quattrini all’Erario.

Tassa sul tricolore: chi espone la bandiera dello Stato italiano rischia di dover pagare la tassa sulla pubblicità.

A Desio il titolare di un albergo ha esposto davanti all’ingresso il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea. Ha dovuto pagare una tassa di 140 euro a bandiera.

Tassa sulla memoria: riedizione potenziata del cosiddetto ‘equo compenso’, dovuto alla SIAE, che grava su vari dispositivi che forniscono tecnologie per copiare ad uso privato CD e DVD musicali e cinematografici, coperti dai diritti d’autore.

Si paga anche per cellulari, smartphone, pc, hard disk esterni, pen drive, ecc.

Tassa sulle centrali fantasma: in bolletta elettrica si paga un fondo come premio ai Comuni che ospitano centrali nucleari pari a un euro ogni 5000 kwh. Peccato che non ci siano centrali nucleari in Italia.




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