Fare Soldi Guardando le Telecamere

Un nuovo business proveniente dalla Gran Bretagna consente a chiunque possieda un computer collegato a internet di guadagnare denaro guardando le immagini delle telecamere a circuito chiuso dei negozi, e avvisando via web se si nota qualcosa di illecito.

Una sorta di sistema di vigilanza online attraverso lo schermo del computer dai risvolti economici molto interessanti per gli utenti che riescono a segnalare atti criminosi nelle aree sottoposte a video sorveglianza.

Contrarie le associazioni in difesa della privacy secondo cui una tale iniziativa oltre ad incoraggiare i guardoni, trasformerà il concetto stesso di crimine in una sorta di  gioco a premi, rischiando pericolosi abusi dei diritti civili.

Eppure sembra innegabile l’utilità del servizio sopratutto per le piccole attività commerciali che altrimenti non potrebbero permettersi una guardia privata a pagamento o altri sistemi simili a pagamento per controllare quotidianamente i propri negozi.

L’apposito sito web si occupa di individuare e notificare atti di taccheggio e vandalismo remunerando con mille sterline al mese gli utenti più attivi davanti alle telecamere.

Un sistema online di segnalazione in tempo reale di azioni criminose che avviene tramite la collaborazione degli utenti registrati al servizio.

Ladri intenti a rubare, taccheggiare, compiere rapine o furti nei negozi.

Il funzionamento è abbastanza semplice: previa iscrizione al sito l’utente ha accesso a una serie di telecamere a circuito chiuso (fino a un massimo di quattro per volta).

Se nota qualcosa di sospetto invia una segnalazione al gestore del sistema di sorveglianza e se questa risulta veritiera guadagna dei punti.

Alla prima immagine sospetta basta cliccare su un apposito pulsante per fare una istantanea di quello che si è visto ed inviarla a chi di dovere.

Un addetto si occupa di valutare se la segnalazione dell’utente è effettivamente di un crimine.

Per ogni segnalazione corretta si guadagnano punti mentre per segnalazioni non veritiere si perdono punti.

L’osservatore che alla fine di ogni mese riesce fare più segnalazioni correte e ad ottenere quindi un maggior numero di punti viene ricompensato con un importo pari a  1000 sterline.

Per questioni di privacy gli utenti non possono conoscere in nessun modo il luogo in cui sono piazzate le telecamere che stanno monitorando.

L’idea è venuta all’imprenditore Tony Morgan che col suo progetto fornisce alle aziende un sistema di monitoraggio a basso costo.

Allo stesso tempo offre agli utenti registrati l’opportunità di guadagnare controllando in tempo reale ciò che avviene nei luoghi in cui sono presenti le telecamere a circuito chiuso ed eventualmente segnalando eventuali crimini.

Può diventare uno sceriffo virtuale anche chi vive in un qualsiasi stato facente parte della comunità europea e non solo i residenti britannici.

Il problema delle videocamere è molto sentito nei paesi anglosassoni visto il consistente numero che supera i 4 milioni di postazioni.

Sicuramente una iniziativa del genere può contribuire a scoraggiare i malintenzionati se sanno che corrono il rischio di essere scoperti mentre compiono qualcosa di illegale.

Scongiurare un’azione criminosa vale più di tutta la teorica privacy compromessa.

E’ assurdo che in nome della privacy si debba rinunciare a perseguire un reato perchè la telecamera non può inquadrare il viso, come ad esempio succede qui da noi in Italia.

A parer mio si può parlare di privacy (nel caso delle telecamere) solo se ci si trova in un luogo privato; per il resto, meglio essere sotto osservazione ed evitare o prevenire crimini piuttosto che lasciare carta bianca ai delinquenti.

In fondo, a volerla dire tutta, chi non ha nulla da temere non ha niente da nascondere. Praticamente possono sfruttare l’opportunità offerta da Internet Eyes anche le aziende e gli utenti internet italiani.

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