Bioraria Tariffa Enel: Cosa c’è da Sapere

contatore biorarioTariffa Bioraria Enel Energia: conviene davvero? Non sempre e non a tutti. Ci sono diverse ragioni per cui la nuova tariffa (Bioraria Enel) potrebbe rivelarsi tutt’altro che conveniente o addirittura far aumentare i costi in bolletta per quanto riguarda l’energia elettrica.

Dal primo luglio sarà obbligatoria per tutti i clienti domestici che non hanno ancora scelto un fornitore energetico diverso da Enel.

Chi invece è passato al mercato libero non dovrà al momento preoccuparsi di questa novità.

La decisione è stata presa dall’Autorità Garante per l’Energia, con il nobile scopo di far risparmiare i consumatori.

Peccato però che di fatto le cose non stiano andando proprio così. Secondo l’Autorità, spostando i consumi negli orari più convenienti, si può risparmiare sulla bolletta.

Questo perchè la tariffa bioraria prevede una fascia più costosa  che va dalle 8 del mattino alle 19 di sera dal lunedì al venerdì,  e una fascia più economica che va dalle ore 19 alle 8 del mattino e durante l’intero fine settimana e festivi.

In pratica si spende meno se i consumi energetici maggiori avvengono di sera o nei week end.

Clicca sul seguente link e confronta le diverse offerte per l’energia elettrica in alternativa alla tariffa bioraria.

Nulla da eccepire nel caso in cui un nucleo familiare sia composto solo da persone che per lavoro stanno fuori tutto il giorno e rientrano in casa la sera.

Ma come faranno a risparmiare sulla corrente gli anziani che vivono soli e stanno quasi sempre in casa? E le famiglie con figli ( magari bimbi piccoli)?

E i nuclei familiari in cui le donne svolgono il proprio lavoro in casa dedicandosi a tempo pieno ai propri cari?

In Italia le donne casalinghe sono circa 8 milioni  e gli anziani rappresentano il 20% sul totale della popolazione (circa 12 milioni).

Di questi un terzo non lo consideriamo affatto, un altro terzo mettiamo che viva in casa dei propri figli e che un altro terzo viva per conto proprio.

Non credo sia molto distante dalla realtà ipotizzare che 12 milioni di famiglie trascorrano gran parte del proprio tempo in casa.

Secondo diverse stime in Italia ci sono circa 20 milioni di famiglie (non cito le fonti perchè non sono certo dell’attendibilità).

Se è vero questo dato,  vuol dire che più della metà delle famiglie italiane non solo non riuscirà a risparmiare con la tariffa bioraria, ma sicuramente spenderà anche di più.

Perchè non conviene la tariffa bioraria

Forse c’è qualcosa che mi sfugge: ma cosa faranno questi 12 milioni di famiglie i cui componenti si trovano in casa magari per tutto il giorno?

Dovranno stare con le luci spente anche se le condizioni meteorologiche non consentono di illuminare gli ambienti?

Gli anziani per risparmiare energia elettrica dovranno tenere anche il televisore o la radio spenta e magari mettersi a leggere a lume di candela?

Le mamme casalinghe spegneranno gli scaldini elettrici e scalderanno l’acqua sul fuoco per i frequenti lavaggi ai propri neonati?

In estate si dovrà morire dal caldo per evitare di consumare elettricità accendendo i condizionatori?

In inverno si eviterà di accendere una stufa quando c’è freddo? Gli studenti, faranno i compiti al buio e al posto dei computer torneranno a usare le obsolete enciclopedie?

Come funziona la tariffa bioraria

Ci sono due fasce di prezzo ( denominate fascia Blu e fascia Arancione dall’Enel, mentre il Garante le chiama F23 ed F1.

Il consumatore risparmia solo quando riesce a spostare gran parte dei consumi nella fascia oraria più economica.

Purtroppo però l’utente non dispone di nessun meccanismo in grado di fargli comprendere se le abitudini energetiche adottate riescono nell’intento.

Sulla bolletta non ci sono elementi per capire in che percentuale i consumi sono fatti nelle due diverse fasce orarie, tanto meno si possono avere queste informazioni attraverso il servizio clienti.

L’unico modo al momento è quello di monitorare costantemente il contatore elettronico per calcolare in proprio i consumi. La cosa non è per niente facile sopratutto per gli anziani.

In pratica, più della metà delle famiglie italiane, con la tariffa bioraria rischia di pagare la corrente elettrica più del solito, e più del dovuto. Ma allora a chi conviene? Solo a chi sta fuori casa tutto il giorno.

Non conviene alle famiglie che hanno dei bambini piccoli, non conviene agli anziani, non conviene agli studenti fuori sede. Se metà degli italiani pagheranno meno, sarà a discapito dell’altra metà che pagherà di più.

C’è poi un’ultima cosa: le tariffe biorarie bloccano il costo dell’energia per un certo periodo di tempo, a prescindere dall’andamento dei prezzi di mercato.

Questo vuol dire che se il prezzo della corrente elettrica (legato all’andamento del prezzo del petrolio) aumenta, il costo in bolletta rimane invariato.

Ma se il prezzo diminuisce? Anche in questo caso la bolletta non cambia.

Francamente io non ce li vedo proprio i fornitori di energia che acconsentono di mantenere costante il prezzo delle bollette anche nel caso di aumenti.

Questo mi fa pensare due cose: o si paga già più del dovuto poichè è stato messo in conto un eventuale aumento dei costi energetici, oppure è probabile che il prezzo del petrolio stia per tornare a scendere ed il prezzo bloccato delle bollette aumenterà i guadagni delle compagnie energetiche.

Forse sarebbe stato più vantaggioso per i consumatori fare cosi’: se scende il prezzo dell’energia, scende il prezzo della bolletta, se il prezzo aumenta la bolletta rimane invariata.

Così facendo, oltre alle pressioni dei consumatori, si aggiungerebbero anche quelle dei gestori energetici verso i produttori di petrolio e la cosa potrebbe influenzare il mercato.

In alternativa, i gestori elettrici sarebbero maggiormente motivati ad investire nel solare, visto che siamo la nazione del sole e nonostante tutto siamo ancora molto indietro rispetto a tante altri stati europei che il sole lo vedono molto meno di noi.

A parer mio l’iniziativa del garante sta ottenendo un risultato opposto di quello prefissato.

Ne faranno le spese le famiglie e gli anziani che vivono di una misera pensione.

Non è possibile che in una casa per poter risparmiare, si debba consumare almeno il 67% dell’intero fatturato nelle ore notturne.

Va bene accendere la lavatrice di notte, sempre che non disturbi il vicino, dato che la maggior parte delle famiglie vive nei condomini.

E poi, come si fa a tenere spento lo scaldabagno in una famiglia di due o tre persone?

Per una persona che lavora tutto il giorno è semplice,  ma chi è a casa, o le persone anziane come fanno?

Alternative alla tariffa bioraria

Purtroppo per molti anziani che spesso non hanno nessuno, non ci sono alternative.

Ve li immaginate dei vecchietti settantenni o ottantenni che si mettono a comparare i prezzi di decine di fornitori energetici per comprendere le tariffe e trovare la più conveniente?

Gli altri dovranno dotarsi di pazienza, valutare le diverse offerte disponibili e trovare il prezzo più vantaggioso fra i fornitori di energia elettrica alternativi ad Enel energia, anche per conto dei propri parenti anziani.

Spesso però diventa difficile comprendere le offerte proposte sul mercato libero e non ci si fida a cambiare fornitore, anche se questa è una delle poche cose concrete che si possono fare per risparmiare sulla bolletta della luce.

La scelta del fornitore dovrebbe essere fatta considerando quello più conveniente in base ai consumi ed al numero di componenti del nucleo familiare.

L’associazione Altroconsumo ha creato una sorta di tabella suddivisa in tre tipologie di utenza. I tre gruppi sono stati classificati come segue.

Primo gruppo: famiglie composte da 2 persone anziane sempre in casa con dotazione di elettrodomestici semplice.

Secondo gruppo: famiglie composte da 4 persone a casa la sera e nel fine settimana con dotazione elettrodomestici standard.

Terzo gruppo: famiglie di 5 persone presenti in casa sopratutto il pomeriggio, la sera e weekend con dotazione di elettrodomestici elevata.

La miglior soluzione è senza dubbio quella di valutare le varie offerte energia elettrica dei diversi fornitori se davvero si vuole trovare il fornitore che applichi la miglior tariffa in base al nucleo familiare ed al fabbisogno energetico.

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